Le madri non fanno differenza tra figli propri e altrui ma danno cure a chi ne ha bisogno
Dobbiamo imparare dalle manguste come vivere in una società più giusta. Le madri delle manguste non fanno differenza tra figli propri e di altre madri ma danno cure ai più deboli e bisognosi. E’ la scoperta di un gruppo di ricercatori dell’Università di Roehampton in collaborazione con ‘Università di Exeter.
In molte specie animali, le madri riconoscono i loro figli e forniscono loro più cure e attenzioni. Le manguste invece, non sviluppano un legame affettivo con i propri figli ma con i piccoli di tutto il gruppo. L’evento della nascita, in questa specie animale, è sincronizzato, cioè una moltitudine di animali femmine partoriscono in un lasso di tempo ridotto. Questo permette di avere un gran quantità di cuccioli da crescere e tanti madri ‘accudenti’ a disposizione.
Gli studiosi, osservando le manguste, hanno richiamato la concezione filosofica dell’americano John Rawls che ha ipotizzato per gli essere umani una condizione originaria di assoluta eguaglianza, che chiama “velo di ignoranza”.
“Il nostro studio mostra che questa ignoranza porta a un’allocazione più equa delle risorse. In effetti, una società più equa” ha detto Harry Marshall, dell’Università di Roehampton, che ha condotto lo studio con l’Università di Exeter.
Dopo il parto, le madri ben nutrite hanno prestato particolare attenzione ai cuccioli più piccoli nati da madri non allattate, piuttosto che ai propri cuccioli. Questo ha portato alla rapida scomparsa delle differenze di dimensioni. “Questa forma redistributiva di cura ha livellato le disparita’ iniziali e ha dato uguali possibilità ai cuccioli di sopravvivere fino all’età adulta”, hanno confermato i ricercatori.
Angela Tangorra