Il presidente della Regione Basilicata, Bardi: “Restauriamo la pellicola dei Basilischi, Lina era orgogliosa di essere lucana”
Tanta commozione e lunghi applausi alla chiesa degli Artisti, a Roma, per l’ultimo saluto alla regista Lina Wertmüller, scomparsa a 93 anni due giorni fa. Ai funerali erano presenti in tanti, dalla figlia Maria Zulima Job, che teneva per mano amici e familiari, a Giuliana De Sio, alla collega Cinzia Th Torrini, a Elisabetta Villaggio, figlia di Paolo. Sulla bara, in chiesa, una sua foto e un paio di occhiali bianchi.
Il rito funebre e’ stato celebrato da don Walter Insero, amico personale della regista, che ha voluto ricordare la vicinanza di Lina ai meno fortunati. Commosso Giancarlo Giannini. “Una grande donna, una grande regista: senza di lei non avrei fatto nulla, io”, ha commentato all’ingresso della chiesa l’attore, con voce rotta dal pianto. “Mi dispiace tantissimo”, ha aggiunto. “Oggi la ricordiamo, facciamolo senza nessuna retorica – ha detto Giuliana De Sio al suo arrivo – ieri abbiamo anche cantato alla camera ardente. Siamo sereni. Lina se n’è andata bene senza soffrire, ha vissuto libera come ha voluto. Dobbiamo festeggiarla”.
Il cordoglio arriva anche dalla Basilicata, di cui è originaria la regista. “Come Regione Basilicata siamo pronti a dare il nostro contributo per il restauro della pellicola de ‘I Basilischi’, film ambientato tra Puglia e Basilicata, che nel 1963 vide il suo debutto alla regia”, ha annunciato il presidente Vito Bardi, che ha lanciato “un appello anche ai privati – che possono contare sull’85% del tax credit – perché è un dovere che abbiamo nei confronti di Lina Wertmüller, una grande lucana che ha realizzato una grande opera d’arte, capace di raccontare a tutto il mondo la nostra terra”.
“La Regione – ha aggiunto il governatore lucano – farà il suo dovere, mi auguro insieme alle forze produttive, sociali e culturali della nostra terra. Difendiamo l’identità lucana: restituiamo in parte a Lina Wertmüller, originaria di Palazzo San Gervasio (Potenza), quello che lei ha donato alla nostra, alla sua Regione. Ieri, il prof. Domenico De Masi che ho
incontrato alla camera ardente allestita in Campidoglio, mi ha raccontato come la Wertmüller – ha concluso – abbia sempre rivendicato la sua origine lucana”.
“Sarebbe bello se Roma dedicasse a mamma una piazza o un teatro o un cinema”, è il desiderio espresso ieri,
giorno della camera ardente in Campidoglio, dalla figlia della cineasta.
Stefania Losito