
Emilio Fede, 94 anni, è morto. Il giornalista, che è stato direttore del Tg4 per 20 anni, dal 1992 al 2012, era ricoverato in una residenza assistenziale per anziani a Segrate, nel Milanese. Le sue condizioni sono precipitate nelle ultime ore. Ad assisterlo le figlie Simona e Sveva.
Fede era nato il 24 giugno 1931 a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. La sua carrierà sulle reti nazionali è partita con la Rai: negli anni ’80, per un biennio, ha diretto il Tg1, mentre nel 1991 ha fondato Studio Aperto. Poi, la chiamata di Silvio Berlusconi a dirigere il Tg4, dov’è rimasto quattro lustri.
“Ogni mattina leggo i necrologi. Se non c’è il mio nome, vado a farmi la barba”, scherzava Fede, esorcizzando con l’ironia la paura della fine. E’ stato protagonista di una lunga carriera tra Rai e Mediaset, e di una parabola anche giudiziaria, che di lui – purtroppo – fa spesso ricordare soltanto quello. E invece è stato un giornalista importante, il primo anchorman della storia televisiva giornalistica italiana, come racconta di lui sui social il collega Enrico Mentana: “tanti – anche solo per ragioni di età – ne ricorderanno solo il crepuscolo professionale e giudiziario. Sarebbe sommamente ingeneroso. Emilio Fede, vent’anni prima di Berlusconi e del Tg4, era già l’anchorman più conosciuto dei tg italiani”, ha detto il direttore del TgLa7. “L’ho incontrato al Tg1 nel 1980, e le nostre vite professionali si sono intrecciate a più riprese – scrive ancora Mentana -. L’ho avuto anche come direttore nel 1982, un’era geologica fa. Facemmo poi, nello stesso gruppo, telegiornali completamente diversi, ma con gli occhi di oggi potrei dire che sdoganò un genere oggi ampiamente diffuso, quello dei programmi giornalistici apertamente schierati. Umanamente, anche quando eravamo molto distanti per scelte professionali, non fu mai sleale. Il resto è storia che abbiamo raccontato negli ultimi 15 anni”.
La sua è stata una parabola giudiziaria che lo ha portato tra l’altro nel 2019 alla condanna definitiva nell’ambito del processo Ruby Bis, per aver favorito la prostituzione di alcune ragazze spinte a partecipare alle cene del ‘bunga bunga’ nelle residenze di Silvio Berlusconi, una pena scontata prima agli arresti domiciliari e poi ai servizi sociali. Tra le sue ultime apparizioni in pubblico, quella del 14 giugno 2023 ad Arcore, per i funerali di Silvio Berlusconi: “È stato la mia vita”.
Dopo una prima cacciata nel 2010, rientrata per intercessione del Cavaliere, Fede lascia definitivamente Mediaset nel 2012, dopo l’esplosione di un nuovo scandalo con l’accusa di aver esportato capitali in Svizzera, e viene sostituito alla guida del Tg4 da Giovanni Toti.
La caduta in disgrazia comincia nel 2011 con il coinvolgimento nel caso Ruby. A causa dell’eta’ avanzata e delle condizioni di salute, Fede sconta la pena in detenzione domiciliare, ma il 22 giugno 2020 ‘evade’ e viene arrestato a Napoli mentre sta cenando con la moglie Diana de Feo in un ristorante per festeggiare il suo 89esimo compleanno. La moglie, giornalista Rai e deputata Pdl dal 2008 al 2013, sposata nel 1965 e dalla quale Emilio Fede ha avuto due
figlie, Sveva e Simona, e’ morta poi il 23 giugno nel 2021 a causa di una malattia.
Le esequie si svolgeranno giovedì alle 16 nella parrocchia di Dio Padre, a Milano 2. A celebrare la funzione sarà il parroco don Gianni Cazzaniga. “Lo abbiamo concordato con la famiglia”, ha spiegato il sacerdote.
Stefania Losito