
Frane, evacuazioni e soccorsi in tutta la Regione. Il presidente Giani chiede al governo di mobilitare la Protezione civile. A Firenze la piena dell’Arno transita a 4,29 metri agli Uffizi, la città rivive l’incubo del 1966. Sbarrati musei e cinema. Scuole e negozi chiusi a Sesto e Campi Bisenzio. I sindaci raccomandano di non uscire di casa, e di non mettersi alla guida. Nel tardo pomeriggio di venerdì i vigili del fuoco in Valdisieve hanno tratto in salvo un uomo che era stato trascinato nel fiume Sieve dalla forza dell’acqua. Prato, dove è ancora vivido il ricordo dell’alluvione 2023, ha deciso di chiudere tutte le attività commerciali e produttive della città. Misura adottata anche da altri comuni. Scuole chiuse anche oggi per l’allerta a Firenze e in tanti altri comuni.
A Firenze, ha osservato la sindaca, l’Arno non dovrebbe arrivare a superare i 4 metri, rispetto a un secondo livello di guardia a 5,5 metri, ma c’è preoccupazione per i territori più a valle. Nel pomeriggio a Pontedera e Pisa aveva già raggiunto il secondo livello di guardia. Sempre nel pomeriggio è stata aperta la cassa di espansione della Roffia a
San Miniato (Pisa) e il bacino del canale Scolmatore (era dal 2022 che le paratie non venivano abbassate) per alleggerire la portata di piena su Pisa, che era attesa nella notte. E’ forte l’apprensione soprattutto nel Livornese, dove si registrano allagamenti, esondazioni e frane.
Intanto il maltempo sembra aver dato tregua in Toscana. ‘Il colmo della piena’ dell’Arno è transitato anche nel tratto cittadino del fiume a Pisa e ‘la notte è passata senza particolari criticità’, informa il sindaco della città, Michele Conti, che si dice ottimista a causa delle previsioni meteo. Il governatore Giani aveva precedentemente informato che
il colmo della piena era già transitato a Firenze, Ponte a Signa, Montelupo, Empoli, Fucecchio, Pontedera e San Giovanni alla Vena e Pisa. ‘Determinanti sono stati lo Scolmatore della Regione Toscana e le casse di espansione del bacino di Roffia’.
Da 24 ore più di 500 pompieri sono al lavoro per fronteggiare i danni causati dal maltempo. Sono stati 430 gli interventi svolti nelle province di Firenze, Prato, Pisa e Livorno per operazioni di soccorso, allagamenti, frane, dissesti statici e la messa in sicurezza di alberi pericolanti.
“L’allerta rossa per rischio idraulico persisterà fino al pomeriggio inoltrato, per cui la partita Pisa-Mantova non si gioca. Stiamo lavorando insieme alla Lega B e ai club per disputarla domenica alle 15”. Lo ha detto il sindaco di Pisa, Michele Conti, incontrando i giornalisti. “L’ondata di piena dell’Arno – ha spiegato – sta transitando molto lentamente e siamo ancora sopra il secondo livello di guardia a circa 4,8 metri e finché il livello del fiume non scende ulteriormente almeno sotto ai 4,5 metri il grado di allerta non può essere declassato”.
Emergenza anche in Emilia-Romagna, ma i danni per ora sono limitati. A Faenza la minaccia del Lamone, paura nelle zone dell’alluvione. Il sindaco: “Quantità di acqua inimmaginabile”. In breve tempo il torrente ha superato soglia 3 a Marradi (Firenze) creando apprensione, così come sono ingrossati gli altri corsi d’acqua a partire dall’Idice e dagli affluenti del Reno. Poi l’ondata di piena è scesa prima verso Brisighella (Ravenna), allagando alcune abitazioni adiacenti alle rive e “alcuni dei terreni intorno alle aree più a rischio, che hanno fatto da cassa di espansione naturale”.
Stefania Losito