Napoli e Buenos Aires sono ancora una volta collegati e lo saranno per sempre. Centinaia di persone, fan, tifosi, sono in coda da ieri sera vicino allo stadio di Napoli per rendere omaggio a Dieguito e centinaia di persone sono in coda davanti alla canera ardente di Casa Rosada (la residenza presindenziale) in Argentina.
Molti i disegni lasciati dai bambini di Napoli per om,aggiare il campione scomparso, fiori, c’è chi si sofferma solo a guardare e chi si fa il segno della croce davanti alle foto e agli striscioni.
I quotidiani internazionali titolano “Dio e’ morto”: così lo spagnolo As ha celebrato la scomparsa di “un giocatore grandioso e irripetibile”. Anche L’Equipe, giornale francese, titola allo stesso modo, con un ricordo di Michel Platini. Sulle copertine di alcuni giornali britannici, come il Sun e il Daily Express Sport, campeggia la scritta “Nelle mani di Dio”.
Diego Armando Maradona ha rappresentato il sogno per i tifosi del Napoli e per la gente di Napoli. Come ha detto Roberto Saviano: “Credevo fosse immortale. Maradona coincide con la mia infanzia. E la sua morte ne e’ la chiusura definitiva. Tutti i ricordi piu’ felici, quasi tutti, sono legati a lui. Diego per me e’ stato riscatto, felicita’ e desiderio l’incarnazione del talento che ce la fa. Era la compensazione per tutto quello che Napoli non ha mai avuto”.
Ciro Ferrara, amico e compagno di squadra di Maradona dice che per ricordarlo c’è una parola sola: “La parola giusta e’ amore. Ho cominciato ad amare Maradona quando avevo 17 anni, giocavo nel Napoli e gli davo del lei. E ho continuato per trent’anni. L’ho stimato, l’ho conosciuto credo come pochi ma amato come tantissimi: era impossibile non farlo. Per la sua profonda, straripante umanita’. Per la vicinanza con tutti. Era un dio ma nessuno e’ stato piu’ umano di lui. Mai una volta l’ho visto salire sul piedistallo, essere superbo. Quando doveva dirti che avevi sbagliato aspettava che lo spogliatoio si svuotasse, ti prendeva da parte e ti spiegava. Nella mia vita, Diego e’ stato una presenza immensa”.
Parla anche Roberto Baggio: “La vita di ognuno di noi e’ come una tela che cosa possiamo dipingerci sopra? Diego Armando Maradona ha dipinto grande calcio. Cosi’ come al Louvre possiamo ammirare nei secoli la Gioconda di Leonardo le generazioni future ammireranno quanto Diego ha saputo dipingere con il suo calcio. Questo rimarra’ nei secoli a venire e questo determina la grandezza di un uomo. Ricordo ancora la semifinale del mondiale del 1990, cosi’ come le molte volte che l’ho incontrato in campo. Buon viaggio Diego e non dimenticarti di portare il pallone nel viaggio della luce tranquilla dell’eternita’”.
Zlatan Ibrahimovic ha scritto: “Maradona non e’ morto, e’ immortale. Dio ha dato al mondo il miglior calciatore di tutti i tempi. Vivra’ per sempre”.
Twitta per la scomparsa del campione anche Raffaella Carrà che tante volte lo aveva incontrato, lei famosissima in Argentina: “Caro, caro Amico mio soffro tanto e prego, ci hai lasciato troppo presto. Ti voglio bene”.
Il portavoce della sala stampa vaticana ha fatto sapere che il Papa, argentino, appena ha saputo della scomparsa di Maradona, ha ricordato i loro incontri e ha pregato per lui.
Ricorda il sindaco di Bari, Antonio De Caro: La passione, le emozioni, i sogni che ha regalato a tutti gli amanti del calcio, quelli non moriranno mai”.