Sono riprese questa mattina le ricerche dei 13 dispersi nella frana di domenica sulla Marmolada. Il sistema utilizzato è lo stesso di ieri, in particolare con quattro droni, due nella parte alta e due in quella medio-bassa del seracco precipitato. La base delle squadre e dei comandi dei droni è il Rifugio Capanna Ghiacciaio, la struttura sfiorata dalla valanga. Il monitoraggio, secondo quanto riferito, prosegue negli stessi punti esaminati ieri dal volo dei droni in superficie. In caso di reperti è previsto l’intervento per i rilievi fotografici ed eventualmente per un veloce prelievo. Le operazioni proseguiranno per tutta la giornata, mentre l’intera montagna in territorio trentino è chiusa in base all’ordinanza del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard. Stabili, invece, le condizioni del paziente ricoverato a Treviso. La prognosi resta riservata e l’identità ad ora sconosciuta. Era stato ricoverato in codice rosso privo di documenti di identità. Altri due feriti in codice giallo sono invece ricoverati negli ospedali della Uldd Dolomiti con sede a Belluno.
Intanto altri due alpinisti, probabilmente di nazionalità svizzera, sono morti in seguito a una caduta sul monte Cervino. L’allarme era scattato ieri per il mancato rientro a valle della cordata. I due sono precipitati per circa 400 metri nella zona della Cresta del Leone. I corpi sono stati trovati a circa 3100 metri di quota. Al momento non ci sono testimoni dell’accaduto. Si ipotizza dunque che uno dei due sia scivolato portando con sé il compagno di cordata o che i due siano stati colpiti da una pietra.
Vincenzo Murgolo