Il presidente francese in Italia per assemblea “Il grido della pace”
Giorgia Meloni ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron. Per la neopremier si tratta del primo incontro con un leader straniero. Macron si era detto pronto già qualche giorno fa a “lavorare con lei”. Il presidente della Repubblica francese appena terminato l’incontro ha affermato: “I rapporti tra Italia e Francia sono più importanti delle persone. Abbiamo preferito che questo incontro fosse informale, ma è importante nell’ambito dei rapporti tra Italia e Francia e per quanto riguarda l’Unione europea”.
Macron è arrivato a Roma per partecipare, oggi e domani, all’assemblea interreligiosa di Sant’Egidio “Il grido della pace” e per incontri istituzionali, tra cui quello con la Meloni. Domani avrà anche un’udienza con Papa Francesco e un pranzo privato con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Ad aprire l’incontro “Il grido della Pace” il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La sfida è sempre la stessa- dice – realizzare con perseveranza percorsi di pace, attraverso un impegno collettivo della comunità internazionale che valorizzi il dialogo, i negoziati, il ricorso alla diplomazia in luogo delle armi.” “La pace – aggiunge – è tale soltanto se porta con se’ l’antidoto contro l’insorgere di nuove guerre, se è sostenibile nel tempo e ampiamente condivisa”.
Inevitabile il riferimento alla guerra in Ucraina: “”La sciagurata guerra mossa dalla Russia rappresenta una sfida diretta ai valori della pace – prosegue Mattarella – mette ogni giorno in grave pericolo il popolo ucraino, colpisce anche il popolo russo, genera drammatiche conseguenze per il mondo intero. Quella aggressione approfondisce le divisioni nella comunità globale chiamata, invece, a trovare soluzioni cooperative urgenti a problemi comuni: le crisi sanitarie e alimentari, gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici, le minacce terroristiche”
Subito dopo l’intervento del presidente francese Macron: “Non lasciamo che la pace oggi sia catturata dal potere russo – dice – Oggi la pace non può essere la consacrazione della legge del più forte ne’ il cessate il fuoco che definirebbe uno stato di fatto”. “Non potevamo rimanere al margine di quello che sta succedendo – ribadisce Macron – Oggi c’è un popolo aggredito e dall’altra parte dei dirigenti che hanno deciso di attaccare, di invadere, di umiliare. Rimanere neutrali vorrebbe dire che esiste la legge del più forte. Questo io non lo condivido”. “Una pace è possibile in Ucraina – conclude Macron – ed è solo quella che gli ucraini decideranno quando lo decideranno”.
Michela Lopez