Anche in Puglia, oggi e domani, circa trecento studi medici che aderiscono allo sciopero indetto dal sindacato Smi a livello nazionale resteranno chiusi. “Rivendichiamo alcune tutele – ha spiegato Francesco Pazienza, segretario
regionale dello Smi Puglia – come la malattia, le astensioni dal lavoro per le colleghe in gravidanza. Denunciamo l’eccessiva burocratizzazione del nostro lavoro che ci ha trasformato in amministrativi e ha sottratto tempo utile per l’assistenza”. “La goccia che ha fatto traboccare il vaso – ha aggiunto – è stata la bocciatura in Parlamento dell’emendamento per riconoscere un indennizzo alle famiglie dei medici morti per Covid sul lavoro. Vogliamo tornare a fare diagnosi, cure. Vogliamo risposte concrete sulla medicina generale tutta, a cominciare dai problemi che riguardano i colleghi delle guardie mediche, della sanità penitenziaria, del 118”.
“Nelle ambulanze – ha dichiarato Pazienza – è ormai un privilegio vedere un medico. Abbiamo bisogno di raccordarci con il mondo degli ospedali. E’ un momento di grande difficoltà”.
Stefania Losito