Braccio di ferro tra governo e Ong
È giunta nel porto di Catania la Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, con a bordo 572 naufraghi, tra cui 3 donne incinte e più di 60 minori. La nave, come riferito dalla Ong, ha ricevuto l’autorizzazione dalle autorità italiane affinchè vengano valutati i casi di vulnerabilità a bordo. Si tratta della seconda nave presente nel porto di Catania: la notte scorsa nel molo Levante ha attraccato la Humanity 1, con a bordo 179 migranti, di cui 144 sbarcati a seguito dell’ispezione a bordo. Sono invece 35 i naufraghi ancora a bordo. Come previsto dal nuovo decreto interministeriale presentato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Italia si fa carico delle persone che a bordo delle navi versano in condizioni di vulnerabilità sanitaria, anche oltre gli obblighi di legge. A nessun altro è consentito lo sbarco.
Il comandante della Humanity 1 ha però deciso che non farà ripartire la nave Ong, opponendo il diritto internazionale alla richiesta delle autorità italiane. “Oggi il nostro capitano Joachim Ebeling è stato contattato dalle autorità affinchè lasci il porto con i 35 sopravvissuti. Il nostro capitano ha risposto alla email e ha spiegato che non può farlo e che rimarremo qui assieme ai sopravvissuti finche’ non saranno sbarcati” ha riferito la ong Sos Humanity. Il comandante della nave ha poi specificato: “Non posso lasciare il porto di Catania, dobbiamo trovare una soluzione qui. Sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti, come mi ha spiegato il mio legale. I naufraghi rimasti a bordo sono in uno stato depressivo e di apatia, siamo profondamente preoccupati per la loro salute mentale”
Il Pd bolla come “scelte illegittime” quelle del governo e chiede al ministro dell’Interno Piantedosi di riferire in Aula. Il ministro, attaccato dalle opposizioni, è stato contestato a Venezia da attivisti della Ong Mediterranea.
Michela Lopez