
Le rubano la borsa dall’auto, li tiene d’occhio e chiama il marito e il figlio, quest’ultimo un giocatore di basket altro 2 metri e 8, suo padre poco meno. I due uomini e la donna, anch’ella molto alta, inseguono i ladri e il figlio, Giovanni Tam, 21 anni che ha giocato anche nell’Olimpia, riesce a placcare uno dei due, nonostante riceva un pugno. Lo blocca a terra tra gli applausi dei passanti. L’episodio, accaduto sabato pomeriggio in corso Genova a Milano, si è concluso con la decisione da parte della famiglia di “giganti” di non denunciare il ladro ai carabinieri.
E’ stato l’uomo a pregarli, raccontando loro che era appena uscito dal carcere e stava cominciando un periodo di messa alla prova decisivo. “Decidere di non denunciarlo non è stato facile ma speriamo gli sia bastato per non rifarlo mai più. Se la sua storia è vera e ha altri precedenti, la prigione non è riuscita a evitare recidive – racconta al Corriere della Sera la madre del giocatore, Laura Sidoti – forse la messa alla prova che sta per cominciare potrà esser più efficace”.
Stefania Losito