“Aprite i porti!”, urla dal palco di Eboli, alla fine del concerto, Emma Marrone. “Faresti bene ad aprire le cosce e farti pagare”, commenta su Facebook Massimiliano Galli, consigliere comunale della Lega ad Amelia (Terni). “Aprite i cervelli”, risponde Giuliano Sangiorgi. L’immigrazione torna al centro dell’attenzione grazie alla musica. Le voci contro la linea politica antiimmigrati del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sono ancora una volta pugliesi. Già sul palco di Sanremo, dopo il pensiero contro la politica del governo espresso dal direttore artistico, Claudio Baglioni, erano stati i comici foggiani Pio e Amedeo ad attaccare con la satira Salvini, registrando il picco d’ascolto della serata in tv. Adesso è la salentina Emma, sostenuta dall’altro salentino Sangiorgi. Intanto il consigliere comunale leghista è stato espulso in maniera irrevocabile dal partito. Emma intanto è stata coperta da insulti indicibili sui social, molti dei quali a sfondo sessista. L’artista però tutto è tranne che fragile. Anzi, più l’attaccano più reagisce. «In questi giorni – ha replicato – ho letto articoli molto polemici sul fatto che io dica questa frase dal mio palco, ma Aprite i porti è quello che penso io. Per me non significa andare contro questo o quel politico, ma significa essere nata e cresciuta in una famiglia in cui mi è stato insegnato il rispetto e l’altruismo verso chi è più bisognoso” ha spiegato». Sangiorgi si è schierato dalla sua parte: «A mia figlia – ha scritto sui social – non racconterò mai di quando un consigliere comunale del nostro Paese ha scritto a una donna “apri le cosce e fatti pagare!” solo per aver espresso la sua libera e insindacabile opinione. Quando sarà grande per capire, avremo capito anche noi e ci saremo vergognati… tutti! Aprite i cervelli!”. Emma ha ricevuto anche pieno sostegno da tantissimi fan e di buona parte del mondo politico. Ma è la musica a schierarsi con la sua potenza mediatica a favore dell’accoglienza. Il ministro Salvini sa quanto il mondo dello spettacolo, comici cantanti e canzoni, può influenzare l’opinione pubblica e sino ad ora ha risposto con l’arma dell’ironia e dell’astuzia semi buonista: “Se uno scappa dalla guerra casa mia è anche casa sua…”, ha detto a Bari, durante un comizio, distinguendo chi viene in Italia per ragioni economiche (ma “prima vengono gli italiani”) e chi scappa da situazioni di pericolo. Ma per la musica, da sempre schierata contro razzismo e discriminazioni sessuali, non esistono differenze tra persone, tutte uguali e tutte da salvare. E non a caso sono gli artisti pugliesi a tenere banco. La Puglia è stata la prima regione italiana a fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione dall’Albania, sperimentando paure e maturando una convinzione: prima di tutto la vita, chiunque tu sia.
Maurizio Angelillo