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Musica – Nek: “Mi sento vivo se amo”

“Il mio gioco preferito – parte prima” è il nuovo lavoro di Nek. Il disco è uscito due giorni fa e si tratta di un EP. Racconta Nek ad Antonio Malerba:  “Avevo voglia di fare ascoltare più dei tre o quattro singoli che normalmente si pianificano con un disco di 12 tracce. Volevo prendermi la libertà di uscire una seconda volta con altre canzoni,  perché viviamo in un momento in cui c’è poca memoria e si brucia tutto troppo velocemente e ho colto l’occasione di fare uscire la seconda parte del disco in autunno”.
Il disco è suonato dal vivo e con pochi suoni elettronici: “Sono tornato a suonare e questa è una soddisfazione grande per me. Io amo il suono live, che se vogliamo è più crudo ma anche più caldo”.

Nek ha partecipato al festival di Sanremo la prima volta nel 1993 con il brano “in te”. I suoi festival li racconta così: “Nel 1993 mi davano poche speranze perché il brano era difficile, raccontava la storia di un papà che voleva il bimbo che aspettava al contrario della madre che non lo voleva. Mi rendo conto che è una situazione anche strana da raccontare, perchè noi maschi in genere ce la diamo a gambe…ma in quella occasione dovevo convincere anche la critica. Sicuramente non fu facile neanche anni dopo con “Laura non c’è”: quel festival l’ho vissuto con grande apprensione. Se devo dirvi la verità il mio preferito è stato quello di quattro anni fa quando ho portato in gara “fatti avanti amore” e la cover di “se telefonando”. Lì ci fu un grande entusiasmo e sembrava tutto bellissimo!”.

“Mi farò trovare pronto” è la canzone che Nek ha presentato allo scorso festival di Sanremo e ne parla così: “L’uomo non sempre è pronto davanti all’amore che si presenta. Diciamo anche che si tratta di un sentimento a volte usato male e addirittura abusato anche nel termine. Io dico che è fondamentale nella vita e dico che il giorno in cui non ho amato è stato un giorno perso. Penso che il tempo che va via non te lo restituisce nessuno quindi se non ami ogni giorno come se fosse l’ultimo avrai sprecato un giorno. “
Nel disco c’è anche la versione presentata al festival in coppia con Neri Marcorè con cui Nek ha una amicizia che dura da anni: “Lui mi aveva contattato tempo fa per il suo progetto Risorgimarche a cui non
ho mai potuto partecipare per motivi di tempo. Ci siamo sempre tenuti in contatto e quando è arrivata la necessità di fare un duetto al festival ho subito pensato a lui che ha potuto fare un piccolo monologo con versi del poeta amico Filippo Davoli oltre a leggere i versi della poesia di Borges a cui si ispira la canzone. E’ stato davvero un bel momento”.
Lo scorso anno Nek è stato in tour con Francesco Renga e Max Pezzali con cui ha trovato grand affinità: “E’ stato molto bello scoprirsi affini perché questo ci ha permesso di lavorare in armonia anche per
mettere a punto le canzoni e la scaletta del tour . Ognuno entrava in punta di piedi nel repertorio dell’altro, abbiamo rielaborato più di trenta canzoni. In qualche backstage ci è anche venuta l’idea di un
ristorante da aprire insieme dove noi avremmo intrattenuto i clienti il venerdì. In realtà abbiamo lasciato tutto lì in sospeso perché ora ognuno è impegnato con la sua promozione. Chissà…. certo che noi non avremmo cucinato, per lo meno io e Max Pezzali. Noi mangiamo, mentre Francesco Renga è bravissimo in cucina e si rilassa cucinando!”

Qual era il gioco preferito di Nek da piccolo? “Il mio gioco preferito era fare molto sport, giocavo a pallone, a pallavolo e con i Lego, sicuramente era il gioco che mi piaceva di più”.
Che papà è Nek? “Bella domanda! Bisognerebbe chiedere a Beatrice o a mia moglie. Sono papà di femmine quindi sono geloso e molto apprensivo, ho l’occhio vigile. Patriza aveva già avuto una figli a da
una precedente relazione ma io Martina l’ho conosciuta che aveva un anno e mezzo e l’ho cresciuta, con lei mi sono esercitato. Poi è arrivata Beatrice e non pensavo davvero di riuscire ad essere papà. Me
la sto cavando!”
Nek ha una grande fede e collabora con l’associazione Nuovi Orizzonti.
In Brasile ha partecipato a un campo missione e, come lui racconta: “è durato cinque giorni ma mi ha dato tanto. Pensavo che andando lì sarei stato molto utile a qualcuno e invece sono stato aiutato io. Mi ritengo una persona molto fortunata”.

In attesa del disco “Il mio gioco preferito – parte seconda” che uscirà in autunno, Nek sarà in tour con un primo appuntamento il 22 settembre all’Arena di Verona, che ha già riempito con un sold out due anni fa e poi un tour europeo che toccherà anche il Bataclan di Parigi. Dice Nek a proposito di questa data: “E’ molto forte pensare di suonare proprio al Bataclan: già mi batte forte il cuore adesso”.

Angela Tangorra

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