Il 2023 ha confermato il calo delle richieste di mutui da parte delle famiglie italiane, con una flessione pari al 17,2% e con un trend negativo per tutti i 12 mesi dell’anno. È quanto emerge dai dati del Sistema di Informazioni Creditizie Eurisc, secondo cui il progressivo innalzamento dei tassi di interesse ha spinto le famiglie verso le operazioni di surroga che a settembre si sono attestate su un -5,2%, mentre i novi mutui erogati sono scesi del 24%.
A dicembre, inoltre, si è registrata una crescita del 5% dell’importo medio, con un ammontare record di 152.550 euro, mentre il dato annuale è rimasto stabile a 144.659 euro. La fascia di importo preferita dalle famiglie italiane è quella compresa tra i 100mila e i 150mila euro con otto richieste su 10 che prevedono piani di rimborso superiore ai 15 anni. Secondo Simone Capecchi, direttore esecutivo della Centrale Rischi Finanziari (Crif), “dopo la battuta d’arresto che ha caratterizzato l’anno appena concluso, si prevede un progressivo miglioramento del potere di acquisto delle famiglie, che porterà a una ripresa generalizzata della domanda e, di conseguenza, anche delle richieste di mutui immobiliari”. I fattori a sostegno del comparto, ha aggiunto Capecchi, saranno “da un lato la componente green e dall’altro una situazione di stabilità dei tassi che, seppur nella fascia medio-alta, contribuiranno a far programmare le spese familiari di lungo periodo con maggiore serenità”.
Vincenzo Murgolo