Almeno un’auto della polizia incendiata, altre danneggiate, sette feriti e venti arresti: è il bilancio dei disordini avvenuti ieri durante la protesta di Rotterdam contro le restrizioni anti Covid e il lockdown parziale introdotto dal Governo olandese. Secondo quanto riporta la Bbc, oltre alle due persone ferite in seguito ai colpi di avvertimento sparati dalla polizia, ne sono coinvolte altre cinque. Gerrit van de Kamp, presidente del sindacato, ha spiegato che “dovremo indagare su cosa sia successo esattamente qui. Ma è chiaro che il limite è stato raggiunto. Non si può continuare su questa strada”, ha commentato. L’emittente britannica riporta inoltre che almeno 20 persone sono state arrestate nel corso di una notte definita, dal sindaco della città, Ahmed Aboutaleb, “un’orgia di violenza”.
Il ripristino del lockdown parziale, sabato scorso, ha scatenato la protesta di centinaia di persone che si sono radunate nel centro di Rotterdam. E molte di loro, al grido “libertà”, hanno fatto esplodere fuochi d’artificio e lanciato oggetti contro la polizia che ha schierato i reparti anti-sommossa, utilizzando un cannone ad acqua per disperdere la folla e
sparando colpi di avvertimento. Gli scontri sono durati alcune ore, parte del centro è stata chiusa, anche la principale stazione ferroviaria, e un elicottero ha sorvolato la zona, mentre il Comune ha disposto un’ordinanza d’emergenza “per mantenere l’ordine pubblico e tutelare l’incolumità delle persone”.
L’Olanda è stato il primo Paese europeo ad aver ripristinato un lockdown parziale dopo che i contagi da Covid sono saliti a livelli record. Lo scorso 12 novembre, quando il governo aveva annunciato la stretta, i manifestanti si erano scontrati con la polizia all’Aja. A gennaio, sempre in Olanda, in occasione dell’entrata in vigore del primo coprifuoco del dopoguerra, era scoppiata un’ondata di disordini mai vista in 40 anni.
Stefania Losito