
Resta alta la tensione in Medio Oriente tra Iran e Israele. Dopo gli attacchi condotti nella notte da Teheran, che hanno provocato tre morti e circa 80 feriti, alcuni dei quali gravi, l’esercito iraniano ha annunciato che utilizzerà 2mila missili nei suoi prossimi attacchi, un numero superiore di 20 volte rispetto a quello dei missili lanciati finora. Secondo stime effettuate dall’intelligence americana, l’Iran possiede 2mila missili balistici con testate in grado di trasportare almeno 900 chili di esplosivo e Israele si trova nel raggio d’azione di molti di questi missili. Ma il governo di Teheran ha anche avvertito Gran Bretagna e Francia che attaccherà le loro basi militari in Medio Oriente se “continueranno a sventare i suoi attacchi contro Israele”.
Israele, dal canto suo, ha fatto sapere di aver colpito, per la prima volta dall’inizio dell’escalation militare, schieramenti difensivi nell’area di Teheran, a oltre 1500 chilometri dal territorio israeliano. Alcuni raid condotti dall’esercito di Tel Aviv hanno raggiunto anche la zona della residenza dell’ayatollah Khamenei, guida suprema dell’Iran, e del palazzo presidenziale. L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver attaccato finora oltre 400 obiettivi e di aver preso di mira i siti nucleari di Natanz e Isfahan, dove è stata distrutta un’infrastruttura per l’uranio arricchito, chiarendo anche di non aver colpito l’impianto di Fordow. Il capo di stato maggiore e il comandante dell’Aeronautica militare israeliana hanno anche osservato che i caccia continueranno a operare per attaccare obiettivi a Teheran.
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, in audizione davanti alle Commissioni riunite Esteri di Camera e Senato, ha sottolineato che “l’Iran non può dotarsi della bomba atomica”. Israele, a suo dire, ha diritto “a garantire la propria sopravvivenza tutelandosi da un possibile attacco nucleare”.
Un altro appello alla pace, dopo quello lanciato nelle scorse ore dal segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres, è intanto arrivato da Papa Leone XIV. “In questi giorni”, ha affermato il Pontefice al termine dell’udienza giubilare, “giungono notizie che destano molta preoccupazione. Si è gravemente deteriorata la situazione in Iran e Israele. In un momento così delicato desidero rinnovare un appello alla responsabilità e alla ragione”. “L’impegno per costruire un mondo più sicuro e libero dalla minaccia nucleare”, ha aggiunto, “va perseguito attraverso un incontro e un dialogo sincero per edificare una pace duratura”.
Vincenzo Murgolo