Palazzo Chigi resta prudente. Speranza:”No a posizioni ambigue dei partiti”
Più della metà degli italiani sono vaccinati, ma resta il nodo dell’obbligatorietà del vaccino per il personale scolastico per permettere agli studenti di tornare sui banchi a settembre. le forze politiche sono divise, il Pd chiede l’applicazione dell’obbligo ai professori, ma la Lega si dice assolutamente contraria. da Palazzo Chigi scelgono la strada della prudenza, nonostante l’annuncio del ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi, che – parlando in generale del rientro a scuola in sicurezza – spiega: “ci troveremo questa settimana col Consiglio dei ministri e la decisione sull’obbligo vaccinale o meno per gli insegnanti andrà presa dall’intero collegio”. “Le vaccinazioni sono una priorità assoluta, invitiamo il governo a prendere iniziative stringenti”, chiede il leader democratico, Enrico Letta, auspicando il
massimo impegno affinche’ le scuole rimangano aperte contro “il disastro” della Dad. A chiedere di spingere sull’acceleratore il governatore della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che spera che la questione venga tirata fuori il prima possibile per scongiurare il rischio di nuove chiusure. Per il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, va messa in sicurezza la popolazione “dai 60 in su, da 40 a 59 scelgano, per i giovani non serve”. E aggiunge: “parlare di obbligo per studenti di 13 o 14 anni o per gli insegnanti non fa parte del mio modo di pensare un paese libero”. Salvini spiega che entro settembre si stima di arrivare oltre il 90% di copertura volontaria fra gli insegnanti. “Che senso ha – si chiede – parlare di obblighi o licenziamenti a scuola?”. Immediata la reazione di Letta: “Salvini ride e scherza. Penso che questo atteggiamento sia completamente irresponsabile”. Il segretario di Italia Viva, Matteo Renzi, intervenendo a gamba tesa, attacca il leghista: “Dire che non bisogna vaccinarsi sotto i 40 anni è una follia”. Invitare i giovani a non vaccinarsi è grave, e il prezzo da pagare sarebbe perdere la battaglia contro il virus, ‘come se in guerra si invitassero le persone a disertare’. Ne è convinto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, intervistato dal Corriere della Sera. Ed è d’accordo sull’estensione del green pass: ‘Se tu hai diritto a non vaccinarti, io ho diritto ad andare allo stadio o a cena fuori in piena sicurezza’, dice il governatore. Quanto all’obbligo vaccinale, in estreme condizioni non si deve aver paura di introdurre misure straordinarie ed eccezionali almeno per un periodo transitorio e per alcune categorie. Nella diatriba interviene il ministro della Salute, Roberto Speranza, per il quale “nel dibattito sui vaccini non sono ammissibili ambiguità da parte di nessuna forza politica”.
Stefania Losito