LA CRONACA – Potrebbe aver agito da solo, arrivando a piedi e a volto coperto, il killer che ieri pomeriggio ha ucciso a colpi di pistola Alessandro Scopece, 37 anni, davanti ad un autolavaggio da lui gestito in via Lucera, alla periferia di Foggia. L’uomo avrebbe scaricato addosso al 37enne numerosi colpi d’arma da fuoco colpendolo prevalentemente nella zona del torace. Gli agenti della squadra mobile non escludono che il sicario possa avere avuto un complice che lo attendeva altrove.
Sull’asfalto i poliziotti hanno recuperato una decina di bossoli, probabilmente di una mitraglietta. In nottata sono stati
eseguiti tre-quattro esami dello stub ed effettuate sette-otto perquisizioni. Ascoltate anche una decina di persone tra cui parenti e amici di Scopece: tutti hanno confermato che l’uomo negli ultimi tempi era sereno e non manifestava particolari preoccupazioni. Scopece è imparentato indirettamente con la famiglia Soccio, in particolar modo con Leonardo, ucciso nella guerra di mafia nel 2002, e con Claudio, freddato a poche decine di metri dal luogo del suo stesso agguato nell’aprile del 2011 nell’ambito della guerra di mafia tra le nuove leve dei clan Sinesi e Moretti-Pellegrino. Ma l’attenzione degli investigatori si concentra soprattutto sul rapporto di grande amicizia tra Scopece e Roberto Russo, quest’ultimo ucciso a marzo scorso, tanto che sui social, dopo la sua morte, lo omaggiò con un video e la didascalia “Sei il numero uno, non temevi avversari. Sei il mio pensiero fisso”. Le indagini si muovono negli ambienti legati alla criminalità organizzata; non si esclude neanche un regolamento di conti interno al mondo dello spaccio di stupefacenti.
LE REAZIONI – “Ieri ennesimo omicidio, in una serata di luglio, in una zona abitata nella città di Foggia. Intanto la Ministra Lamorgese, per altri impegni, oggi non sarà a Bari per un consiglio regionale monotematico sulla nostra
provincia, che verrà rimandato, secondo le sue disponibilità”.
Lo scrive l’assessora regionale al welfare, la foggiana Rosa Barone, che interviene sull’escalation criminale che si sta
registrando negli ultimi mesi nel Capoluogo dauno. Cinque gli omicidi avvenuti nel 2022 (quattro irrisolti); tre nella sola
città di Foggia. “Credo – aggiunge Barone – che la misura sia Colma, perché lo Stato possa finalmente trattare questo lembo di terra come merita, dando le risposte che si attendono da anni. Siamo abbandonati”. Secondo la Barone “una provincia grande e così problematica, con sacche di criminalità evidenti, con un solo tribunale, a cui Roma deve delle risposte serie e veloci. Se la situazione è emergenziale, si devono dare risposte emergenziali!”, conclude.
Stefania Losito