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Orsi Trentino, nuova sospensione del Tar ai provvedimenti di abbattimento: “Manca la dinamica sull’aggressione”

Il Tar di Trento sospende fino al 27 giugno le ordinanze di uccisione degli orsi Jj4 e Mj5 Il Tar di Trento chiede di verificare la dinamica dell’aggressione dell’orsa Jj4 ad Andrea Papi, il runner di 26 anni morto il 5 aprile scorso. “Sebbene vi sia motivo di ritenere che l’aggressione del giovane Andrea Papi sia dipesa dalla presenza di cuccioli al seguito dell’orsa – si legge nella decisione dei giudici amministrativi – tuttavia non v’è traccia degli accertamenti posti in essere dalla Provincia al riguardo, perché non è stata prodotta in giudizio la documentazione richiesta (…) tanto più necessaria se si considera che anche il consulente di parte nella propria relazione, a seguito dell’esame autoptico effettuato sul cadavere del giovane, ha evidenziato la necessità di ulteriori verifiche”, scrivono ancora. Si tratta del secondo blocco di sospensioni da parte del Tar di Trento dei decreti di abbattimento dell’orsa firmati dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Il provvedimento sospende l’esecuzione dei provvedimenti della Provincia su JJ4 fino all’udienza cautelare fissata al 27 giugno 2023 (con udienza di merito al 14 dicembre 2023) e di MJ5 fino al 22 giugno per motivi procedurali. I giudici confermano infatti la pericolosità di entrambi gli animali. 

LE REAZIONI – “In tutte le ordinanze, il Tar riconosce come i ricorsi non siano supportati da un presumibile fondamento giuridico e ravvisa già profili di inammissibilità, in ordine alle impugnazioni dei provvedimenti del presidente della Provincia autonoma di Trento, il decreto numero 9 del 19 aprile e il decreto 10 del 27 aprile, con cui si dispone l’abbattimento dei due esemplari pericolosi. Gli atti dell’Amministrazione – sottolinea la Provincia di Trento in una nota – vengono dunque ritenuti congruamente e compiutamente motivati, alla luce di un’approfondita istruttoria”.
” Il Tar di Trento dichiara che le misure alternative all’abbattimento sono state adeguatamente considerate da parte
della Provincia. L’ipotesi trasferimento avanzata da qualche associazione – viene rilevato – non è suffragata da alcuna
concreta e fattibile proposta da cui risulti anche l’impegno dei proponenti a farsi carico di tutti gli oneri. Per questo motivo, si può affermare che la scelta definitiva di confermare l’abbattimento sia di MJ5 che di JJ4 sia stata ritenuta
validamente motivata”. Questa la precisazione del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

“Come era nell’aria il Tar del Trentino ha deciso di rinviare di circa un mese la decisione finale sulla sorte dell’orsa Jj4 (rinchiusa a Casteller) ed Mj5 per poter concludere la discussione sui ricorsi relativi la seconda ordinanza di abbattimento degli orsi del presidente Fugatti – commenta l’associazione Aidaa – ne prendiamo atto e confermiamo che come Associazione italiana difesa animali ed ambiente nei prossimi giorni presenteremo una richiesta di una visita veterinaria di veterinari indipendenti al fine di verificare lo stato di salute degli orsi presenti al Casteller richiesta che sarà motivata ed inviata alle autorità competenti già nella giornata di lunedi”.

Soddisfatte anche le associazioni animaliste di Enpa, Leidaa e Oipa: “Accogliamo con soddisfazione la decisione del Tar di Trento di sospendere provvisoriamente il provvedimento di abbattimento nei confronti dell’orsa ‘Jj4′ anche perche’ il provvedimento di abbattimento, e quindi l’uccisione dell’orsa, non ha alcun fondamento dal momento che esistono valide alternative”. Enpa, Leidaa e Oipa avevano presentato congiuntamente ricorso contro l’uccisione dell’esemplare. Le associazioni in merito al trasferimento fanno riferimento “ai precedenti molto incoraggianti dove gli animali sono stati trasferiti e stanno bene e vivono in situazioni compatibili con le loro esigenze etologiche”. Secondo Enpa, Leidaa e Oipa, “resta inspiegabile e assurdo che la Provincia di Trento ieri abbia insistito sull’abbattimento come se fosse l’unica soluzione possibile e che il Ministero dell’Ambiente si sia ‘chiamato fuori” dalla decisione sulla vita dell’orsa, patrimonio dello Stato”. 

Stefania Losito

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