La passione per il pianoforte e gli scacchi. Fu lui a scegliere la mitica sigla di Quark
Piero Angela è l’uomo che ha saputo portare la scienza nella case di tutti gli italiani, animato dalla sua inarrivabile curiosità e dalla passione per il suo lavoro, ha ideato programmi di inchieste e approfondimenti. Nella sua vita ha ricevuto dodici lauree honoris causa, scritto una quarantina di libri, ricevuto la medaglia d’oro della cultura italiana, le onorificenze di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, riconoscimenti in Italia e all’estero. Piero Angela ha così formato intere generazioni di italiani che oggi lo ricordano con affetto.
Nel suo lungo viaggio tra preistoria, passato e futuro, non è mancato il viaggio nel corpo umano in cui ha surfato tra i globuli rossi ingranditi in 3D. Ha guidato il pubblico tra i segreti del cosmo, perfino apparendo sotto forma di ologramma. Piero Angela era nato a Torino nel 1928, ha iniziato la sua carriera giornalistica in Rai come cronista radiofonico, poi inviato e conduttore del tg, poi ancora inventore e conduttore di programmi che hanno contribuito a diffondere tra gli italiani una cultura scientifica, da Quark a Superquark per citare i più importanti, con i quali ha fondato per la tv italiana una solida tradizione documentaristica.
Fu lui personalmente a scegliere la sigla di Quark. L’Aria sulla Quarta Corda di Johann Sebastian Bach, nell’arrangiamento degli Swingle Singers aveva incantato Angela, provetto pianista e appassionato di musica jazz. Ad accompagnarla, onde disegnate in computer grafica anni ’80 firmata da uno dei pionieri del genere, l’americano Melvin Lewis Prueitt.
Al suo fianco tutta la vita la moglie Margherita. Sono stati sposati 66 anni e hanno avuto tre figli, tra cui Alberto che ha seguito le orme del papà.
Nel 2017 si era raccontato nel libro autobiografico Il mio. lungo viaggio: “Ho sempre avuto reticenza a parlare di me, ora che mi avvicino ai novant’anni, comincio a pensare che sono stato testimone diretto di tanti eventi piccoli e grandi, e che forse alcuni di questi potevano interessare”, aveva raccontato. “Non è un libro di divulgazione scientifica, ma un racconto personale dedicato al pubblico che da tanti anni mi segue nel mio lavoro, spesso con vero affetto”, aveva scritto. Ha raccontato le sue esperienze, il ‘dietro le quinte’ di oltre mezzo secolo di televisione, ma aveva raccontato anche il Piero Angela in casa, la sua passione per il pianoforte e la musica jazz e per il gioco degli scacchi . In quella occasione aveva anche raccontato come si era avvicinato alla scienza: “Una delle prime occasioni di avvicinarmi alla scienza la ebbi quando mi regalarono l’Enciclopedia dei ragazzi, dieci bei volumi con un mobiletto contenitore. Il mio volume preferito, il più consunto, era quello dei Perché?. Probabilmente lì è nato il piacere di capire”.
Angela Tangorra
immagine dal profilo Facebook di Alberto Angela