Pioggia di ricorsi contro la sentenza della Corte d’Assise di Taranto nel processo Ambiente svenduto sul presunto disastro ambientale prodotto dall’ex Ilva di Taranto. Anche Fabio e Nicola Riva, ex proprietari e amministratori dell’Ilva, hanno depositato, tramite i propri legali Luca Perrone e Pasquale Annicchiarico, appello contro le condanne rispettivamente a 22 e 20 anni di reclusione ricevute in primo grado nel processo. La sentenza è del 31 maggio 2021, ma le motivazioni sono state depositate il 29 novembre scorso, dopo 18 mesi. Nell’atto di appello per Fabio Riva sarebbe stata riproposta l’eccezione di illegittimita’ costituzionale in merito al reato di “disastro innominato”. I legali avrebbero inoltre evidenziato gli investimenti svolti dal gruppo Riva per interventi di natura ambientale pari ad oltre un miliardo di euro. Avevano proposto ricorso in appello, nei giorni scorsi, anche l’ex governatore pugliese Nichi Vendola, condannato a 3 anni e mezzo di reclusione per un presunto pressing sull’Agenzia regionale per la protezione ambientale, e la Regione Puglia chiamata a risarcire le parti civili.
Stefania Losito