Potrebbe esserci uno stop per conflitto di competenze alla legge che vieta la pesca dei ricci di mare in Puglia per tre anni . L’ha deciso il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, che ha deliberato di impugnare la legge della Regione Puglia n. 6 del 18/04/2023, sulle misure di salvaguardia per la tutela del riccio di mare, in quanto “talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale, internazionale ed europea in materia di ambiente e mare, violano l’articolo 117, secondo comma, lettere a) e s), della Costituzione”. Lo riferisce il comunicato di Palazzo Chigi, spiegando che il Consiglio dei ministri ha deliberato di non impugnare le altre leggi regionali esaminate.
In buona sostanza, la legge regionale ha deciso su una materia di competenza dello Stato e in contrasto con le normative sull’ambiente previste dalla normativa europea. Con il provvedimento, aveva spiegato la Regione Puglia, si “intende favorire il ripopolamento del riccio di mare nei mari regionali, garantendo un periodo di riposo della specie, preservando la risorsa ittica e scongiurando il rischio di estinzione dovuto ai massicci prelievi”.
La palla passa, dunque, alla Corte costituzionale.
Stefania Losito