Avviata la raccolta di firme per proporre un referendum abrogativo contro l’obbligo del Green Pass, esteso dal governo con un decreto che entrerà in vigore a partire dal 15 ottobre. I quesiti referendari sono in tutto quattro.
La certificazione, secondo i promotori, costituisce “un palese strumento di discriminazione che collide con i princìpi fondamentali del nostro ordinamento giuridico” in quanto escluderebbe “dalla vita economica e sociale quei cittadini che sostengono convinzioni ed evidenze diverse da quelle imposte dal governo” e “spingerebbe surrettiziamente i cittadini alla vaccinazione”. La raccolta di firme, si legge sul sito del comitato referendario potrà avvenire sia fisicamente che in maniera digitale. L’obiettivo è raggiungere quota 500mila firme per proporre un referendum abrogativo.
Del comitato organizzativo fanno parte Olga Milanese, avvocato del Foro di Salerno, Luca Marini, docente di diritto internazionale all’università “La Sapienza” di Roma ed ex vice-presidente del Comitato nazionale per la Bioetica, e Francesco Benozzo, docente di Filologia romanza all’università di Bologna. Del comitato dei garanti fanno invece parte Paolo Sceusa, presidente emerito di sezione della Corte di Cassazione, Ugo Mattei, docente di diritto civile all’università di Torino, Alberto Contri, ex presidente della Fondazione Pubblicità progresso, e Carlo Freccero, giornalista ed ex consigliere di amministrazione della Rai.
Una volta raccolte, le firme dovranno passare al vaglio della Corte Costituzionale, che dovrà ritenere legittimo o illegittimo sul piano costituzionale il referendum. In caso di parere positivo della Consulta la data del voto non sarebbe fissata prima della prossima primavera.
Vincenzo Murgolo