
L’ex duca di York resta comunque ottavo nella linea di successione al trono
E’ di nuovo terremoto a Windsor. Il principe Andrea, fratello di Re Carlo, rinuncia al titolo di duca di York per le nuove rivelazioni sulle sue frequentazioni passate con il defunto faccendiere-pedofilo americano Jeffrey Epstein e su altri sospetti scandali. La decisione dopo un’ora di colloquio con il sovrano e suo fratello maggiore, che gli ha dato il benservito. Il passo indietro rappresenta un fatto storico per la monarchia britannica. Lo sottolinea stasera alla Bbc un celebre accademico come Anthony Seldon, ricordando che una cosa del genere non accadeva da oltre un secolo.
L’ultimo caso fu quello del principe Charles Edward, uno dei nipoti della regina Vittoria, privato del titolo di duca di
Albany nel 1919 per aver tradito la patria britannica combattendo nelle file dell’esercito della Germania del kaiser –
in nome del sangue tedesco che gli scorreva nelle vene – durante la Prima Guerra Mondiale.
Andrea, oltre a mantenere il rango di principe che gli spetta in quanto discendente diretto di Elisabetta II, resta, per diritto di nascita, ottavo nella linea di successione al trono di Carlo III: dopo il primogenito di questi, William, i suoi tre figli, nonché dopo il secondogenito Harry e i suoi due figli.
Secondo alcuni giornali britannici, la rinuncia è arrivata anche per evitare il rischio di una sollecitazione sul palazzo reale dal governo e dal parlamento: una deputata laburista eletta nel collegio di York aveva lamentato che l’associazione del nome della storica città del nord dell’Inghilterra alla pecora nera di casa Windsor stava ormai diventando insostenibile.
Il terzogenito della regina Elisabetta II e del principe Filippo, era stato a lungo considerato il figlio preferito della matriarca, nonostante i vizi ben noti alla madre reale. Andrea, 65 anni, già escluso da tempo da tutti gli incarichi
di rappresentanza della dinastia e privato dei gradi militari in seguito alle prime bombe mediatiche sul suo sospetto
coinvolgimento nello scandalo Epstein, a cui contribuì lui stesso con una disastrosa intervista boomerang che aveva voluto concedere alla Bbc con la pretesa di riabilitarsi.
Conseguenze ci saranno anche per l’ex moglie Sarah Ferguson, alla quale si è negli anni riavvicinato sino alla nuova convivenza nella lussuosa residenza adiacente al castello di Windsor, contro la ritrosia del Re, che avrebbe voluto per loro una dimora meno costosa: d’ora in poi, Sarah, potrà esibire solo il suo nome e cognome. Non verranno toccati, invece, titoli e prerogative nella linea di successione delle sue due figlie, Eugenie e Beatrice. Ma per il resto dovrà
di fatto scomparire definitivamente dalla scena.
L’annuncio della rinuncia è contenuto in un breve e freddo comunicato. Dopo “una discussione con il Re”, scrive Andrea, “abbiamo concluso che le continue accuse su di me rappresentano una distrazione per il lavoro di Sua Maestà e della Famiglia Reale”.
“Avevo già deciso – prosegue il principe evitando ogni accento di umiltà – di mettere il mio dovere verso la mia famiglia e il mio paese al primo posto…ritirandomi dalla vita pubblica 5 anni fa. Ora, con l’accordo di Sua Maestà, sentiamo che devo fare un passo ulteriore: quindi non userò più i miei titoli e gli onori che mi sono stati conferiti”.
Per ribadire di continuare a “negare vigorosamente le accuse contro di me”, nonostante l’ennesima biografia shock firmata da Andrew Lownie e le memorie postume di Virginia Giuffre, una delle vittime del finanziere Usa, morta suicida qualche mese fa: che nel libro lasciato in eredità dettaglia le accuse al fratello del re di aver a suo tempo abusato sessualmente di lei almeno tre volte, quando era ancora 17enne, rivendicando una specie di “diritto di nascita”. Accuse che Andrea ha sempre negato, nonostante abbia pagato un indennizzo multimilionario a suo favore. Ma numerose sono le accuse, anche in ambito economico e di spionaggio, cui è stato sottoposto l’ex principe.
Stefania Losito