Avrebbero creato un sistema illegale di compravendita di auto, agevolato dai dati forniti da alcuni impiegati della Motorizzazione civile di Bari. Per questo la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 60 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere, furto, ricettazione e riciclaggio.
Secondo l’ipotesi accusatoria una parte del gruppo criminale si sarebbe occupata dei furti delle auto, commessi tutti in provincia di Bari, che poi sarebbero state ricettate e riciclate attraverso la soppressione dei dati identificativi originali.
Le auto sarebbero poi state rimesse in circolazione previo trasferimento sulle stesse dei dati identificativi di altre vetture incidentate o comunque malandate, del cui acquisto si sarebbero occupati alternativamente tutti i presunti componenti della organizzazione criminale.
Gli impiegati della Motorizzazione, in qualità di operatori muniti delle credenziali di accesso al sistema protetto, avrebbero fatto accesso alla banca dati per ricavare informazioni come dati anagrafici e residenza degli intestatari dei veicoli.
I fatti contestati si riferiscono al periodo tra agosto 2016 e novembre 2018. A capo della presunta associazione per delinquere, secondo l’accusa, ci sarebbe stato il 54enne barese Giuseppe Signorile. L’udienza preliminare inizierà dinanzi al Tribunale di Bari il prossimo 8 settembre.
Gianvito Magistà