Draghi in Consiglio europeo, a Bruxelles, è diretto e preciso: occorre agire subito per non danneggiare la ripresa post-Covid, e per preservare quella transizione ecologica che ha i suoi tempi e i suoi costi. Il premier ha fornito le motivazioni che spingono a non allungare i tempi sul dossier dei rincari energetici. In tarda notte i 27 leader sono riusciti a trovare un’intesa dando “urgenza” alle linee messe in campo dalla commissione, incluso l’acquisto – su base volontaria – di stock comuni di gas. E hanno deciso per il mix energetico per avviare la transizione ecologica, considerando le specificità di ciascun Paese membro. Già dall’Italia, durante la Giornata del risparmio, il ministro dell’Economia Daniele Franco aveva ammesso che il caro-prezzi “è un fattore che può essere di ostacolo al consolidarsi della ripresa”, assicurando che il governo è pronto a ulteriori interventi (otto miliardi di euro). A Bruxelles, il presidente del Consiglio ha invece proposto un coordinamento immediato: “Bisogna intervenire al più presto per limitare gli aumenti del prezzo dell’energia, per preservare la ripresa e salvaguardare la transizione ecologica”, ha spiegato.
Alla fine le conclusioni del vertice incaricano la Commissione di mettere in campo uno studio, valutando se movimenti speculativi necessitano di “ulteriore regolamentazione”. Sempre nel testo si fa chiaro riferimento a misure di medio e lungo termine da mettere in campo per rendere tollerabili, a famiglie e imprese, i prezzi energetici. Se ne riparlerà martedì prossimo alla riunione straordinaria dei ministri dell’Energia, a Lussemburgo.
Stefania Losito