Sono state eseguite dalla polizia di Brindisi, 14 ordinanze di misura cautelare nei confronti degli appartenenti a un gruppo malavitoso organico alla frangia brindisina della Sacra Corona Unita, operativo nei quartieri Sant’Elia e Paradiso di Brindisi. L’indagine ha consentito di disvelare vari presunti episodi di estorsione ai danni di attività commerciali del centro e della periferia, i cui titolari sarebbero stati costretti a pagare alla consorteria criminale, anche con cadenza settimanale, una somma di denaro definita “punto”. Gli investigatori della polizia hanno fatto luce anche su un presunto episodio di rapina avvenuto in un noto bar, nel corso del quale furono arrestati in flagranza i quattro autori materiali che agivano per conto di un esponente di spicco del clan presente durante la rapina ma dileguatosi subito dopo in compagnia di un complice all’epoca non identificato, entrambi colpiti oggi dal provvedimento cautelare.
Le indagini hanno consentito, infine, di disarticolare anche una presunta rete di spaccio di stupefacenti riconducibile al clan e di documentare come gli esponenti delle piazze di spaccio versavano probabilmente parte dei guadagni dell’attività delittuosa in favore della consorteria criminale sotto forma di “punto”.
Il provvedimento ha disposto la misura cautelare in carcere per sei soggetti ai vertici del sodalizio mafioso, alcuni già detenuti per altra causa,gli arresti domiciliari per altri sette soggetti, due dei quali anch’essi già ristretti per altra causa, e l’obbligo di presentazione alla P.G. per un solo soggetto.
Gli investigatori della Squadra mobile di Brindisi, con il supporto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Puglia Meridionale” e del Commissariato di P.S. di Mesagne, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Lecce hanno dato esecuzione al provvedimento di applicazione della misura cautelare emessa il 9 agosto 2022 dal Tribunale del Riesame di Lecce – a seguito di impugnazione proposta dalla medesima Procura avverso l’ordinanza del G.I.P. emessa il 28.6.2022 – divenuta irrevocabile il 25.1.2023 a seguito della pronuncia della Suprema Corte di Cassazione.
I soggetti colpiti dal provvedimento cautelare sono ritenuti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, rapina, detenzione e porto di arma da fuoco e reati in materia di sostanza stupefacenti.
Stefania Losito