Ha inizio la settimana dedicata alla patologia di cui soffrono donne, uomini e anche i più piccoli
Sono circa sei milioni gli italiani che soffrono di emicrania si tratta del 12% della popolazione. L’emicrania è una specie di cefalea che si caratterizza per un dolore pulsante con intensità moderata-severa che, spesso, si localizza nella metà della testa e del volto. Poiché si tratta di una patologia debilitante, l’Organizzazione Mondiale della sanità l’ha definita come la malattia che causa maggiore disabilità nella fascia di età tra 20 e 50 banni, ossia nel momento della vita in cui siamo più produttivi.
Le considerazioni sono al centro della Settimana Nazionale del Mal di Testa, che parte e oggi e si concluderà domenica prossima. È promossa dalla Società italiana di neurologia (Sin) e dalla Società italiana per lo studio delle cefalee (Sisc) che hanno organizzato una campagna di sensibilizzazione “social” rivolta alla popolazione dal titolo “Mettiamoci la faccia”.
La cefalea colpisce 1 persona su 2 con episodi che si verificano almeno una volta l’anno. Si tratta di patologia che riguarda anche i più giovani: oltre il 40 per cento dei ragazzi è colpito da cefalea mentre 10 bambini su 100 soffrono di emicrania, la forma comune di cefalea primaria. La crisi si manifesta solitamente insieme ad altri disturbi come vomito e intolleranza alla luce e ai rumori e può durare da alcune ore a 2-3 giorni. Due terzi dei pazienti emicranici sono donne. La cefalea di tipo tensivo, invece, presenta una intensità lieve-moderata, di tipo gravativo o costrittivo, come il classico cerchio alla testa, della durata di alcuni minuti ore o anche alcuni giorni, non aggravata dalle attività fisiche usuali e non associata, in genere, a nausea o vomito. Quali sono i fattori che portano una persona a soffrire di cefalea? Ci sono fattori di predisposizione genetica e fattori ambientali tra cui lo stress, l’affaticamento, cattive posture o riduzione delle ore di sonno. Infine, la cefalea a grappolo provoca attacchi dolorosi più
brevi (1-3 ore) molto intensi e lancinanti che si susseguono 1 o più volte al giorno per un periodo di tempo di circa 2 mesi (grappolo), alternati a periodi senza dolore. L’area interessata è quella oculare e, al contrario delle altre due forme, la cefalea a grappolo colpisce prevalentemente gli uomini.
Angela Tangorra