Lo Stato Sociale halanciato la sua sfida. Cinque dischi per cinque artisti, uno per ogni componente della band. E’ toccato a Bebo, Checco, Carota e Lodo e ora culmina con il lavoro del “fratellone” Albi, autore dell’ultimo capitolo in scena. Un disco che parla (anche) dei ‘regaz’ de Lo Stato Sociale perche’ racconta il valore delle relazioni interpersonali che, in una band, come in una famiglia, sono manifestazioni della societa’. Quattro le tracce del disco, che rompono la geometria dispari cui ci avevano abituati i compagni del collettivo bolognese. “Combat Pop” debuttera’ sul palco del 71 Festival della Canzone Italiana di
Sanremo, cantata proprio da Albi e non da Lodo.
“E’ una storia senza fine e senza un inizio preciso, diciamo che tutto ha preso forma quando ho capito cosa volevo fare nella vita: ‘stare bene, fare stare bene e cantare viva la liberta”.
Da quel momento mi sono immerso nelle relazioni cercando di rispettare questa mia identita’, in un equilibrio instabile sopra la follia di questa strana societa’ globale”, spiega. Ed e’ cosi’ che la parola chiave di ogni canzone diventa “rapporto”: con il sistema (Sesso, droga e lavorare), con se stessi (Fucking
Primavera), con l’altro in una relazione (Belli cosi’) e con chi non c’e’ piu’ (Equazione). L’ultima traccia, infatti, diventa il ricordo indelebile dedicato a Mario, amico prematuramente scomparso a causa della leucemia. Tutte le royalties ricavate da “Equazione” saranno devolute all’Ail, associazione italiana
contro leucemie linfoma e mieloma.
Angela Tangorra