I Negramaro tornano al teatro Ariston di Sanremo. Sono ospiti della terza serata dle festival in cui renderanno omaggio a Lucio Dalla. Racconta Giuliano in una intervista a Repubblica: “Ero piccolo ma il ricordo ce l’ho ben stampato in mente: l’automobile, lo stereo acceso, mio padre che guidava e le canzoni di Lucio Dalla”. Il tributo a Dalla di questa sera è per Giuliano qualcosa di veramente personale. Racconta: “mio padre morì nel 2013, l’11 gennaio, e io pensai che da lì in poi non sarebbe stato facile cantare. Lucio era morto un anno prima e per ricordarlo fui chiamato, con Fiorella Mannoia e tanti altri artisti, a cantare proprio il 4 marzo di quell’anno, a Bologna. Mi ricordo che ero dietro al palco e piangevo, era tutto troppo vicino a mio padre, non pensavo di farcela. Mi sbloccai grazie al fatto di poter cantare con i Negramaro, con Fiorella, con Paolo Fresu, mi riavvicinò alla musica. Salii sul palco e pensai “Lucio starà giocando a carte e bevendo vino con mio padre””.
Esibirsi questa sera all’Ariston sarà davvero forte: “Sì, sarà così. Quando Amadeus per il festival ci ha chiesto di dedicarci a 4 marzo 1943, ho ricordato quello che rappresenta musicalmente Lucio per tutti gli italiani e quello che è stato nelle mie mura domestiche. E il tutto si lega con quello che sta accadendo oggi, perché cantarla per me significa il ritorno alla vita e alla musica. Quella sera, il 4 marzo del 2013, ho capito che avrei dovuto vivere all’ennesima potenza, e quindi oggi lo canto con molta felicità e amore. Ma ho anche un po’ cercato di sottolineare l’aspetto romantico, onirico, di una canzone che è contemporanea ma ti porta a sognare un mondo migliore”.
Mettere mano a un monumeto della musica italiana non è facile. “Da una parte è facile perché è senza tempo, unisce generazioni, dall’altra è difficilissimo, perché abbiamo dovuto cercare di salvarne la popolarità dando spessore e profondità contemporanea. Ho studiato tantissimo per farla. Ma l’affronto con libertà, come se cantassi sotto la doccia, perché la paura diventa limitante e non si può averne in una situazione del genere, sul palco di Sanremo”. Il 4 marzo si lega alla storia dei Negramaro: “Sì, addirittura al nostro primo e unico Sanremo da concorrenti, peraltro sconfitti. Il 2 marzo partecipammo tra i giovani e fummo eliminati. Il 4 marzo del 2005 uscì Mentre tutto scorre, e fu una clamorosa rivincita. Celebriamo anche un po’ noi stessi attraverso la vita di una canzone che ha a che fare con tutti noi. Com’è stato con Meraviglioso di Modugno. Ma è la nostra storia che è così. Eravamo una band rock che ammirava la musica inglese e americana, ma che allo stesso tempo cercava di riportare all’attenzione del pubblico Modugno e una tradizione che per noi è sempre stata viva”.
Giuliano interpreterà anche un monologo.”Sono molto felice e emozionato, mi è stato chiesto di farlo e per me è una grande responsabilità, perché devo parlare di Lucio e di Modugno, dato che faremo per la prima volta Meraviglioso riadattata con l’orchestra e per un pubblico così grande. Anche qui c’è un pezzo della nostra storia, perché quando la cantammo per la prima volta a Sanremo non esisteva nel regolamento la possibilità di fare delle cover e da quel momento in poi hanno iniziato a farne invece una serata. Sono felice di tornare sul palco anche per celebrare quel cambiamento”.
Angela Tangorra