Sono pronto a intervenire anche sullo sciopero degli aerei. Così il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, da Matera per partecipare al rilancio della Ferrosud, commenta gli scioperi che oggi stanno fermando i voli per 250mila passeggeri. “Nessuno mette in dubbio il diritto allo sciopero, appoggio le giuste richieste dei lavoratori inascoltate da anni, lavoro perché le trattative continuino: ma non accetto che alcuni sindacati blocchino l’Italia causando disagi e danni a milioni di lavoratori italiani e turisti stranieri. Se non prevarrà il buonsenso, sono pronto a intervenire come ho già fatto per evitare il blocco totale dei treni”.
“Nessuno vuole cancellare il diritto allo sciopero – ha aggiunto Salvini – ma senza danneggiare milioni di altri lavoratori e turisti”.
Durerà fino alle 18 lo sciopero del personale di terra negli aeroporti, servizi di handling e check-in. Sarebbero 250.000 – secondo il Codacons – i passeggeri che rischiano di rimanere a terra e 1.000 i voli a rischio cancellazione.
Dopo lo sciopero dei treni dunque un’altra giornata di passione attende i viaggiatori italiani e i turisti e proprio in
piena estate. Ita cancella 133 voli, ma non è finita: incroceranno le braccia dalle 12 alle 16 anche i piloti di Malta Air, che opera i voli di Ryanair. E sempre oggi è previsto lo sciopero fino alle 18 di piloti e assistenti di volo di Vueling.
Solo a Napoli, ad esempio, è stata già annunciata la cancellazione di 118 voli (59 in arrivo e 59 in partenza). In
Sardegna i voli cancellati sono 50, a Torino 30.
Polemiche sul ricorso della Cgil contro l’ordinanza del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha dimezzato lo stop
dei ferrovieri e sul rigetto deciso dal Tar. I sindacati Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta denunciano che il loro contratto è scaduto da sei anni, chiedendone quindi l’immediato rinnovo.
A proposito dell’ex Ilva di Taranto, intanto, rispondendo alle domande dei giornalisti, Salvini spiega che “serve una soluzione non nei prossimi mesi ma nei prossimi giorni. Sto lavorando, vedrò il ministro Urso all’inizio della settimana”:
lo ha detto a Matera il vicepremier, Matteo Salvini. “Non voglio che partano i lavori per il ponte sullo Stretto e andare a
prendere l’acciaio in Cina o dall’altra parte del mondo. Serve una produzione forte di acciaio italiano, serve l’Ilva”. Salvini si è detto nettamente contrario all’arrivo di speculatori stranieri perché troverebbero “il governo sbagliato e il
ministro sbagliato”.
Stefania Losito