Settimana cruciale per la riforma della giustizia. Il presidente del consiglio Mario Draghi punta a definire limature al testo sul capitolo prescrizione prima di dare via libera alla fiducia annunciata per la Camera. I confini che Draghi ha posto ai possibili interventi alla riforma della giustizia sono chiari: solo modifiche tecniche, la sostanza non cambia. Dentro quei limiti si stanno muovendo tutti i partiti di maggioranza. Tranne i Cinque Stelle che, rilanciando l’allerta sui reati di mafia, chiedono di rimettere mano a uno degli assi del provvedimento, la durata massima dei processi di Appello e Cassazione.
La riforma Cartabia prevede l’improcedibilità dopo due anni per l’Appello (tre anni per i reati più gravi) e dopo un anno per la Cassazione (18 mesi per i reati più gravi). I Cinque stelle chiedono che l’improcedibilità non metta a rischio i giudizi sui reati legati alla mafia. Per il Movimento, il dibattito sulla fiducia al governo ruota attorno a quello. In mezzo c’è Giuseppe Conte, leader del Movimento in attesa della conferma definitiva. Da giorni cerca di mediare e trovare un punto di equilibrio fra il Movimento e i paletti del governo.
Il testo sulla giustizia arriverà in aula venerdì 30 luglio ma la fiducia potrebbe slittare all’inizio della settimana successiva, quindi a lunedì 2 agosto.
Michela Lopez