Il governo ha accolto l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia che lo impegna a raggiungere la soglia del 2% del Pil per le spese militari senza richiesta di voto. Il decreto è atteso in Aula al Senato giovedì con la fiducia. Ma è scontro tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte.
Nel Def non ci sarà l’aumento delle spese militari ha detto Conte dopo l’incontro a Palazzo Chigi con il premier. “Questo però non toglie che è una prospettiva che dobbiamo affrontare. Il problema può essere procrastinato, ma dobbiamo affrontarlo dal punto di vista politico” ha detto il leader del Movimento 5 Stelle.
Il Governo intende rispettare e ribadire con decisione gli impegni Nato sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil. Questa sarebbe stata la risposta di Draghi a Conte. “Non possono essere messi in discussione gli impegni assunti, in un momento così delicato alle porte dell’Europa. Se ciò avvenisse – ha minacciato il presidente del Consiglio – verrebbe meno il patto che tiene in piedi la maggioranza”.
Draghi si è poi recato al Quirinale per aggiornare il capo dello Stato Mattarella sulla vicenda degli investimenti militari.
Gianvito Magistà