Continua a salire il bilancio delle vittime dell’attentato di ieri sera al Crocus City Hall di Mosca. Sono 143 i morti finora accertati, tra cui tre bambini, oltre un centinaio di feriti e si continuano a cercare i dispersi. I moscoviti in lacrime portano fiori e peluche davanti alla sala concerti. L’Isis rivendica nuovamente l’attentato e pubblica le foto degli assaltatori. Sequestrati i passaporti tagiki. Il Cremlino conferma l’arresto di 11 persone, tra cui quattro terroristi. Putin parla in tv alla nazione e avverte: “Identificheremo tutti coloro che sono dietro a questo atto terroristico e pagheranno per questo”, aggiungendo che “al confine ucraino è stata aperta una finestra per far passare i terroristi”. Ma Kiev risponde di non c’entrare nulla con l’attacco. Da più fronti è arrivata la ferma condanna per quanto accaduto. Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, spera che “non sia il pretesto per una escalation”, mentre Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea si rivolge alla Nato definendo l’attentato un “crimine odioso”. Intanto, il Viminale ha disposto un ulteriore innalzamento delle misure di sicurezza su una serie di luoghi considerati sensibili. Lunedì è prevista una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Anna Piscopo