A nove ore dalla prima scossa del terremoto che ha sconvolto marche Umbria e Lazio il bilancio è di 38 morti, qualche centinaio di feriti, un numero imprecisato di dispersi e di circa 2500 sfollati. Amatrice, Accumoli, in provincia di Rieti, e decine di frazioni rase al suolo sono i centri piu’ colpiti. Da ore si continua a scavare a mano per tentare di salvare più persone possibili. La scossa più violenta di magnitudo 6 è stata registrata alle 3,36 con epicentro nei pressi di Accumoli, a 4 chilometri di profondità. Alle 4,33 la seconda scossa di magnitudo 5,4 con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata), a 8,7 chilometri di profondita.
Il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, ha detto che non c’è una sola casa agibile tra quelle rimaste in piedi, ha quindi chiesto di allestire una tendopoli in vista della notte considerato che la temperatura, nonostante sia agosto, scende a dieci gradi.
Il terremoto è stato avvertito da Bologna al Gargano. Da tutte le regioni stanno convergendo sui luoghi del disastro colonne della Protezione civile. La Commissione europea si è detta pronta a garantire tutti gli aiuti di cui l’Italia avrà bisogno. Il Presidente della Repubblica Mattarella è rientrato a Roma da Palermo. “E’ un
momento di dolore – ha detto Mattarella – e di appello alla comune responsabilita’. Tutto
il Paese deve stringersi con solidarieta’ attorno alle popolazioni colpite”.
Il Papa, ha rinviato la catechesi prevista nell’udienza del mercoledi’ esprimendo “grande
dolore e vicinanza alle persone presenti in tutti i luoghi colpiti dalle scosse, a tutte le persone che hanno perso i loro cari e a quelle che ancora si sentono scosse dalla
paura”. Palazzo Chigi fa sapere che sono attivi i seguenti numeri: del contact center della Protezione civile: 800840840; e della sala operativa della protezione civile Lazio: 803555.
Maurizio Angelillo