La Corte di Assise di Lecce ha condannato a 30 anni di reclusione Giuseppe Roi, imprenditore agricolo di Porto Cesareo, nel Leccese, processato per l’omicidio di un pastore albanese Qamil Hirai 23enne, che lavorava nella sua azienda. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il 6 aprile 2014, Roi si stava esercitando con la pistola regolarmente detenuta, sparando ad altezza d’uomo contro il frigorifero. Esplose due colpi e il secondo colpì la vittima al volto. Il pubblico ministero Carmen Ruggiero nell’arringa ha parlato di “morte annunciata”, rimarcando l’abitudine di Roi di sparare contro qualsiasi oggetto avesse di fronte. Il giudice ha disposto il risarcimento danni nei confronti dei familiari del pastore. “Volevamo la verità, per i mieri familiari e per Mili che a 23 anni ha messo le spalle sulla terra. Non si gioisce della condanna di un uomo, ma si gioisce quando arriva la giustizia, anche se è costata tanto dolore a tutti”, ha dichiarato la sorella del ragazzo.
Michele Paldera