La Commissione europea ha consegnato all’Ucraina cinque milioni di compresse di ioduro di potassio destinate alle persone che vivono vicino alle centrali nucleari del Paese “come misura di sicurezza preventiva contro le radiazioni e per aumentare il livello di protezione intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia”. Le dosi già consegnate provengono dalle riserve di emergenza di RescEu, mentre altre 500.000 dosi sono state offerte dall’Austria: lo ha reso noto il commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic, in un’intervista al gruppo dei media tedesco Rnd. Lo riporta Unian. “Abbiamo gia’ imparato durante la pandemia di coronavirus che non possiamo reagire solo in caso di crisi, e quindi ora stiamo cercando di prevedere le crisi future – ha detto Lenarcic – e, devo dire, la nostra previsione ha avuto successo, perche’ gia’ prima della guerra ci stavamo preparando emergenze chimiche, biologiche, radioattive e nucleari. Ora siamo stati in grado di consegnare cinque milioni di pastiglie di ioduro di potassio in Ucraina per i residenti delle centrali nucleari”.
Intanto, dagli Stati Uniti, arriva la notizia che “Putin starebbe preparando le sue forze armate per compiere un test nucleare ai confini dell’Ucraina”. Lo scrive il Times. Il Cremlino replica: “Non prendiamo parte alla retorica nucleare dei media e dei politici occidentali”. Altre fonti della difesa occidentale effettivamente smentiscono l’ipotesi dei media americani: “Non abbiamo indicazioni che le forze russe stiano mobilitando mezzi o personale connessi al loro arsenale nucleare”, sostiene un funzionario. Sul fronte diplomatico, Zelensky firma il decreto sull’impossibilità di negoziare con Putin ed esulta: “Lyman è libera, anche se la battaglia è stata feroce”. Sulla guerra, nel giorno dei festeggiamenti per San Francesco d’Assisi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella commenta: “Serve dialogo per interrompere la spirale”.
Stefania Losito