Nuove accuse del presidente russo, Vladimir Putin, nei confronti dell’Occidente, definito in un’intervista all’emittente televisiva Rossiya-1 “istigatore del conflitto” che “ha superato tutte le linee rosse con l’invio delle armi a Kiev”. “L’hanno fatto fin dall’inizio del 2014”, ha aggiunto il numero uno del Cremlino, “quando hanno facilitato un colpo di Stato” in Ucraina. Secondo fonti diplomatiche il governo di Kiev ha chiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu sul trasferimento di armi nucleari tattiche in Bielorussia annunciato ieri da Putin. Il presidente ucraino, Volodymir Zelensky, ha dichiarato che gli aiuti alleati renderanno “più forte” l’Ucraina. Per l’Alto rappresentante dell’Unione Europea, Josip Borrell, il dispiegamento di armi nucleari russe in Bielorussia rappresenterebbe “un’irresponsabile escalation e una minaccia alla sicurezza europea”. “La Bielorussia”, ha scritto Borrell in un tweet, “può ancora fermare” questa escalation, “è una sua scelta”. “L’Unione Europea”, ha aggiunto, “è pronta a rispondere con ulteriori sanzioni”.
Secondo il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, intanto, le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico sulla città di Kramatorsk utilizzando anche bombe a grappolo e avvalendosi, secondo fonti del ministero della Difesa britannico, di nuovi droni arrivati dall’Iran. Intanto Svezia e Finlandia, in attesa che si sblocchi la loro richiesta di ingresso nella Nato, hanno firmato una lettera d’intenti insieme a Norvegia e Danimarca per creare una difesa aerea unificata.
Vincenzo Murgolo