Il presidente ucraino, Zelensky, ha ringraziato l’Italia per la “disponibilità nell’unirsi alla creazione di un sistema per le garanzie di sicurezza”. Lo ha fatto durante un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Il premier, dal canto suo, ha ribadito il sostegno dell’Italia anche per contribuire all’azione internazionale che possa porre fine alla guerra. Zelensky, alla vigilia della ripresa dei colloqui tra Mosca e Kiev domani a Istanbul, si è detto pronto ad accettare lo status di neutralità. In serata è previsto in Italia un vertice di maggioranza in vista del voto sul decreto legge Ucraina. Al centro ci sarà anche il nodo delle spese militari, mentre domani è previsto un incontro tra Draghi e il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Dal presidente della Repubblica, Mattarella, è arrivato un appello a “fermare la guerra subito”.
Intanto l’oligarca russo ed ex patron del Chelsea, Roman Abramovich, e i negoziatori ucraini hanno accusato sintomi di sospetto avvelenamento dopo un incontro a Kiev all’inizio del mese. A riportare la notizia il ‘Wall Street Journal’, che ha citato fonti secondo cui il sospetto attacco potrebbe essere stato commesso da chi a Mosca voleva sabotare i negoziati. Tra i sintomi riportati “occhi rossi, desquamazione della pelle sul viso e sulle mani”. Da allora, a quanto si apprende, le condizioni di salute di Abramovich e dei negoziatori sono migliorate e non appaiono in pericolo. La notizia è stata confermata alla Bbc da un portavoce.
Sul fronte dei combattimenti l’esercito dell’Ucraina sostiene che la Russia ha ritirato le truppe che circondavano Kiev dopo aver subìto perdite. Il ritiro ha “significativamente ridotto” l’intensità dell’avanzata di Mosca, ha aggiunto lo stato maggiore delle forze armate ucraine. I funzionari militari hanno affermato di ritenere che la Russia stia trasportando missili ‘Iskander’ a Kalinkavichy, nel sud-est della Bielorussia. Oggi niente corridoi umanitari per il rischio di provocazioni.
Intanto il G7 ritiene che la richiesta della Russia di pretendere il pagamento dei gas in rubli non sia accettabile. La richiesta, secondo il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, presidente di turno del G7, è la prova di come Putin abbia “le spalle al muro”. Dura la replica di Mosca, affidata al portavoce Dmitry Pesko: “L’Europa non vuole pagarlo in rubli? Certamente la Russia non distribuirà gratis il proprio gas. Non faremo beneficenza”. Il rublo, intanto, si mantiene in recupero sul dollaro, che vale 96,28 rubli dopo aver sfondato quota 150 nelle scorse settimane. L’agenzia di rating Fitch ha ritirato il rating sovrano della Russia.
Vincenzo Murgolo