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Il raid informatico contro la Regione Lazio, in campo i pm antiterrorismo

L’unione europea è preoccupata: “La questione va presa sul serio”

Un vero e proprio raid informatico contro la Regione Lazio è quello che sta impegnando gli esperti che, la notte scorsa, sono riusciti a respingere un ulteriore tentativo di attacco degli hacker. Sulla questione intervengono anche i magistrati dell’antiterrorismo, come paventato sin da subito dal governatore Zingaretti. L’obiettivo della Procura è capire chi e in che modo si sia introdotto all’interno dei server regionali bloccando gran parte dei dati presenti nel Centro Elaborazione Dati. In allerta anche l’Unione Europea che ha fatto sapere di prendere la questione “molto sul serio”. Questo è l’ultimo di tanti attacchi che si sono susseguiti in questi mesi anche a numerose aziende private. Ed intanto, l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, ha fatto sapere che “entro 72 ore” torneranno disponibili le prenotazioni dei vaccini, contro cui i criminali informatici si sono scagliati per primi. Nessun problema anche per i Green Pass che saranno inviati dal ministero della Sanità con le consuete modalità, salvo qualche ritardo, “al massimo di 12 ore”. “Garantita – chiarisce D’Amato  – anche la trasmissione dell’esito dei tamponi, che viene registrata sul sistema Tessera sanitaria”

Sul fronte delle indagini, secondo le prime informazioni della Polizia postale, l’accesso utilizzato dagli hacker sarebbe stato il computer di un dipendente in smartworking, come ha confermato lo stesso D’Amato. Difficile recuperare i dati di backup che, stando sempre a quanto detto dall’assessore, sarebbero stati criptati anche loro. Nel fascicolo aperto dalla Procura di Roma vengono contestati, tra i vari reati, l’accesso abusivo a sistema informatico e tentata estorsione con l’aggravante delle finalità  di terrorismo. Sembra che il blitz sia partito dall’estero con un ‘rimbalzo’ in Germania, ma non è ancora stata stabilita l’identita’ degli hacker e il Paese di origine.

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, intanto, ha riferito al Copasir  che i cyber-attacchi sono sempre più in crescita e c’è la “necessità di agire con urgenza per elevare il livello di sicurezza”. Un appello ad “investire in sicurezza” arriva anche dagli esperti del Consiglio nazionale delle ricerche.

Stefania Losito

 
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