Sei un “priso”, sei un vaso da notte. In dialetto barese “priso” è una offesa: sei inutile, un buono a nulla, un essere infimo, un reietto come il “priso” che è il vaso in cui un tempo si raccoglievano gli escrementi. E “Priso” è il soprannome del protagonista della prima opera cinematografica di Fabrizio Pastore, un ruolo affidato con lungimiranza a Giosada, il cantante barese vincitore di X Factor. Il film dal titolo “Dove chi entra urla”, interamente girato a Bari, e costato in tutto 400 euro, uscirà l’anno prossimo, in autunno. La storia è quella di Priso-Giosada, deriso da tutti, considerato un incapace, uno che non riesce a prendere neanche la patente ma che proprio durante la scuola guida incontra un istruttore che lo spinge a valorizzare i suoi punti deboli. E così Priso apre un locale dove per 20 euro chiunque può entrare e parlare, esibirsi, urlare con la certezza che qualcuno ti ascolterà. Presentando il film il regista esordiente, Pastore, spiega: “Tutti gli artisti, soprattutto a Bari, si sentono così: avvertono quella solitudine di chi non sente di essere sostenuto in quello che vuole fare”. E chissà se così si è sentito l’attore Giosada, prima di conquistare il podio di X Factor. La morale del regista è che “quando si e’ determinati si riesce a fare qualsiasi cosa”.
Alla presentazione del film non ha partecipato Sada, già super impegnato. A rappresentarlo però c’era la mamma, Paola D’Alessandro: “Gio’ faceva teatro e ha vinto anche dei premi, per il momento va come un treno, è in piena corsa, è stanco perchè dorme pochissimo però è davvero molto felice”. Poi parla il cuore di mamma: “Spero che torni a casa almeno per Natale”. Ma si nasce una sola volta e per Giosada questo è un Natale davvero particolare, il suo Natale di artista, e la mamma dovrà farsene una ragione. Perché adesso non si può sbagliare e lui, che non è un “priso, lo sa.
Maurizio Angelillo