Il pubblico ministero, Carmen Ruggero, ha chiesto 12 anni di carcere per Attilio Scarlino, imprenditore e amministratore unico dell’omonimo salumificio di Taurisano, nel Leccese. L’uomo era finito sotto processo per la morte di uno dei suoi operai, Mario Orlando, 53 anni, avvenuta ad agosto 2013. L’operaio era impegnato nelle operazioni di lavaggio dell’impastatrice quando, secondo l’accusa, le pale si azionarono nonostante la mancata chiusura del coperchio a causa dell’assenza degli interruttori di blocco e “della manomissione del sistema di arresto di emergenza”. Sono imputati anche il fratello dell’imprenditore, Antonio Scarlino, delegato alla sicurezza interna e altre sei persone. Le richieste di condanne vanno dai quattro agli otto anni. I reati contestati per tutti vanno dalla morte come conseguenza di altro delitto, a quello di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, fino alle false informazioni al pubblico ministero e al favoreggiamento.
Anna Piscopo