
Piazza Montecitorio è blindata per l’insolito Consiglio dei Ministri, convocato il primo maggio, giorno della Festa dei Lavoratori. Sul tavolo, il Decreto lavoro, ma in mattinata piovono critiche sul governo per i provvedimenti in cantiere.
Da Potenza, dove quest’anno si tiene la consueta manifestazione dei sindacati, il segretario della Cgil, Maurizio Landini, punta l’indice contro la manovra. “E’ una toppa. Non si può lavorare e restare poveri. I soldi non si prendono dai poveri, ma dai ricchi”, attacca Landini. Il leader della Cgil non condivide la scelta di convocare la riunione il 1 maggio: “ci sono 365 giorni l’anno e siamo stati avvisati ieri sera”, precisa ai giornalisti. Confermata la mobilitazione generale del 6, 13 e 20 maggio.
“Nel merito, il nostro giudizio è di parziale apprezzamento. Ma questioni importanti come le politiche del lavoro e il contrasto della povertà non si affrontano come è stato fatto. È un problema, grave, di metodo”, così Luigi Sbarra della Cisl, che poi però chiede di non buttarla “in rissa. In gioco ci sono questioni troppo importanti”.
“Il taglio del cuneo fiscale lo rivendico eccome, abbiamo fatto uno sciopero generale con la Cgil contro il governo Draghi su questo. Ma non è strutturale”, afferma Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil.
Michele Paldera