Hanno ricordato la loro compagna di classe Gessica, piantando nel giardino della scuola un albero di ulivo. L’iniziativa si è svolta questa mattina con gli studenti dell’istituto superiore “Fiani-Leccisotti” di Torremaggiore, nel foggiano, la scuola frequentata da Gessica, la ragazza di 16 anni uccisa a coltellate nella notte tra il 6 e il 7 maggio dal padre Taulant Malaj, reo confesso, che ha ferito anche la madre della ragazza e ucciso Massimo De Santis, un pasticcere di 51 anni considerato amante della moglie.
Questa mattina gli studenti dell’istituto, alla presenza di docenti e del preside Carmine Collina hanno piantato, nel giardino della scuola un albero di ulivo e poi hanno lanciato in cielo palloncini colorati. Tra gli studenti presenti quelli della 3A, la classe di Gessica.
Intanto si sono svolti nella chiesa Gesu’ Divino Lavoratore di Torremaggiore i funerali di Massimo De Santis. Alla cerimonia, officiata dal parroco don Renato Borrelli oltre ai familiari e agli amici del defunto c’era anche il sindaco di Torremaggiore, Emilio di Pumpo che, per la giornata di oggi ha proclamato il lutto cittadino.
Michele Sodrio, legale che assiste Tefta, ha avuto modo di incontrarla in ospedale così come ha incontrato anche alcuni parenti della donna. “Sono convinto che molto probabilmente Taulant Malaj aveva premeditato sia l’omicidio di Massimo De Santis, che quello della moglie Tefta – ha commentato – sono anche abbastanza convinto che, per circostanze che non posso al momento rivelare, anche l’assassinio di Jessica non sia stato affatto un cosiddetto errore, ma sia stato voluto da Taulant, che odiava anche la sua stessa figlia”. “Vedremo – dice Sodrio – se i difensori dell’indagato porteranno elementi per sostenere l’incapacità mentale, ma è una circostanza che già allo stato posso escludere con buona certezza”. Per il legale , “Taulat Malaj ha compiuto una serie di gesti terribili e disumani, nella piena consapevolezza di quello che stava facendo. E sono convinto che avesse deciso di uccidere quanto meno dal giorno prima”. Per Sodrio, inoltre, “altre aggravanti da ergastolo che mi sembrano palesi sono quelle dei futili motivi e della crudeltà”. Poi rivolge un pensiero ai due sopravvissuti all’aggressione: Tefta e il piccolo Leonardo che, dice, “spero possano trovare aiuto dalle istituzioni, per essere sistemati in un luogo diverso da quello della mattanza”.
Stefania Losito