Smontaggio, smantellamento e riciclaggio di aerei giunti alla fine della loro vita operativa: a Grottaglie, nel Tarantino, il primo centro in Italia di “dismantling”. Sarà un’associazione temporanea di imprese, guidate dalle aziende pugliesi Ecologica spa e Cisa spa, operanti nel settore delle grandi bonifiche e nella valorizzazione del ciclo integrato dei rifiuti, a far nascere nell’aeroporto l’esperimento volto a recuperare e riutilizzare una quota non inferiore all’85-90% degli aeromobili, tra commercializzazione dei pezzi di ricambio e riciclo dei materiali.
Il progetto è stato presentato a Rimini a Ecomondo alla presenza del viceministro, Vannia Gava, e con l’intervento del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano; del presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile; del presidente del Gruppo Cisa, Antonio Albanese; del direttore generale di Ecologica Spa, Vito Miccolis. L’Ati è risultata aggiudicataria di una procedura per la concessione ventennale da parte di Aeroporti di Puglia: grazie a un investimento privato di circa 16 milioni di euro che interesserà una superficie complessiva di oltre 18mila metri quadrati, nello scalo aeroportuale jonico Arlotta è prevista la costruzione di un hangar, lungo 80 metri e largo 82, in cui saranno smontati e rigenerati i singoli aerei, nonché la realizzazione di una palazzina magazzino-uffici. L’attività produttiva sarà ispirata ai criteri di massima sostenibilità, aspetto che ha visto riconosciuta la valenza progettuale rispetto ad altre proposte. Il piano industriale prevede tempi di costruzione di due anni e una volta a regime si stima un “traffico” di almeno 12 aerei l’anno. L’obiettivo del progetto si colloca in un contesto internazionale che prevede un piano di dismissione di oltre 1.000-1.500 aerei civili l’anno nei prossimi 15 anni.
Stefania Losito