“Non può esserci un cessate il fuoco quando ancora Hamas continua a lanciare missili su Israele”. Così il ministro degli
Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa a Parigi dopo il summit sugli aiuti umanitari a Gaza. Nella guerra Israele-Hamas “dobbiamo lavorare per un cessate il fuoco”, aveva dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron in apertura della conferenza. Bisogna “garantire ai Paesi democratici tutte le manifestazioni a sostegno di Israele o
della Palestina, ma non manifestazioni a favore di Hamas”, ha sottolineato Tajani. “In Italia mi pare che anche dai dibattiti parlamentari è emersa una condanna unanime di Hamas” e “ci possono essere sfumature diverse nei confronti di Israele ma sarebbe folle pensare che ci possa essere qualcuno che ancora pensa di favorire rigurgiti antisemiti. Ci saranno frange estremiste che non condannano Hamas, ma rappresenta un grave errore, è come non condannare le Br durante gli anni 70″, ha detto il ministro.”Hamas è un’organizzazione terroristica, ed è il peggior nemico del popolo palestinese, usa i civili come scudi umani, vuole impedire gli accordi tra Israele e i Paesi arabi così che possano vivere in pace nel Golfo e in Medio Oriente”, ha detto ancora il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti. “Il nostro solo interlocutore è l’Autorità nazionale palestinese”, ha aggiunto il ministro, sottolineando che
l’Italia “è in contatto con Israele per la questione degli aiuti umanitari a Gaza”.
“Noi siamo favorevoli a una serie di pause nei combattimenti per permettere ai civili di lasciare i luoghi a rischio, ma anche per far arrivare beni di sostegno. La porta di Rafah deve essere aperta il più possibile” e “far entrare i camion per far arrivare” questi beni.
Intanto il direttore dell’ufficio stampa del governo israeliano, Nitzan Chen, ha chiesto spiegazioni ai capi ufficio di Associated press, Reuters, Cnn e New York Times sui risultati del rapporto Honest Reporting che parla del coinvolgimento di fotografi negli eventi del 7 ottobre. Un coinvolgimento, si afferma, “che supera ogni linea rossa, professionale e morale”. “Quattro fotografi che lavorano per questi network hanno documentato gli orrori perpetrati dai terroristi di Hamas filmando l’uccisione di civili, l’abuso di corpi e il rapimento di uomini e donne”, dice Chen.
Stefania Losito