“Se i conviventi vivono come fratelli e sorelle, mi capisce?, possono avvicinarsi ai sacramenti, ma non credo che ci siano troppe situazioni del genere a una certa età ”. Lo ha detto in una intervista a Radionorba don Giovanni Di Carlo, parroco di San Loviero Martire a Tito, al centro delle polemiche per aver negato l’eucarestia a una donna separata e convivente in occasione della prima comunione del figlio.
“Tra l’altro questa stessa famiglia – ricorda don Giovanni – qualche anno fa ha battezzato un bambino e nella stessa situazione hanno accettato l’invito a non accostarsi ai sacramenti.
Di questi casi ne capitano spesso, anche l’altra domenica una coppia di conviventi ha battezzato la figlia e io ho detto loro che non potevano accostarsi ai sacramenti perché vivete in questa situazione e loro hanno accettato senza fare storie. Anche nel gruppo delle prime comunioni c’erano altri casi del genere”.
“Certamente – ha continuato don Giovanni ai microfoni di Radionorba – dobbiamo essere accoglienti come dice Papa Francesco, io ho accolto la signora e proprio lei mi ha ricordato la vicenda del battesimo, noi siamo vicini a queste coppie e non godiamo nel dire loro che non possono accostarsi alla comunione. Papa Francesco ha detto di stare vicini, di stare attenti ecco perchè bisogna analizzare caso per caso. Ci possono essere situazioni in cui lui o lei si possono accostare alla comunione. Immaginiamo se uno è stato lasciato, abbandonato dal coniuge certamente si puo’ accostare ai sacramenti, chi abbandona è chiaro che non si puo’ accostare, questo ci invita il papa a verificare”.
Maurizio Angelillo