
In Puglia i lavoratori domestici regolari nel 2023 sono stati 27.508, di cui il 53,4% colf e il 46,6% badanti, per una spesa dei datori di quasi 200 milioni di euro (tra retribuzione dei lavoratori domestici, comprendenti stipendio, contributi e Tfr). Sono 29.300 i datori di lavoro domestico in Puglia, dato in “forte” flessione rispetto all’anno precedente (-7,5%). Emerge dal sesto rapporto annuale sul lavoro domestico promosso da Domina, associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico. Nove collaboratori su dieci sono donne, e quattro su dieci lavorano a Bari.
Dal report viene rilevato che oltre la metà dei lavoratori domestici è di nazionalità italiana, segue l’Asia con il 21,2% dei domestici ed in terza posizione chi proviene da un paese dell’Est (18,5%).
Le previsioni demografiche, viene sottolineato nel rapporto, rivelano come il numero di badanti sia destinato ad aumentare: nel 2050 in Puglia vi saranno 464 mila anziani (ultra-ottantenni), è previsto un aumento del 67,1% rispetto al 2023, inoltre le previsioni indicano la presenza di 330 mila bambini (0-14 anni), il 31,3% in meno rispetto al 2023.
Pertanto, la componente anziana sarà più numerosa di quella infantile (14,4% della popolazione contro 10,3%) e il numero di badanti richieste probabilmente aumenterà. “Non solo grazie alle famiglie datoriali si riesce a sostenere il lavoro di cura, ma – afferma Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina – i 13 miliardi spesi dalle famiglie determinano uno stimolo alla produzione quantificabile in quasi 22 miliardi di euro”.
Stefania Losito