
Ha tutte le caratteristiche di un gesto intimidatorio in stile mafioso l’attentato avvenuto sabato di Pasqua, alle 21, a Manfredonia, nel Foggiano. L’auto della madre del sostituto procuratore della Repubblica di Foggia, Roberto Galli, è stata bersagliata di colpi di fucile. I carabinieri indagano sull’episodio, anche analizzando le immagini del servizio di videosorveglianza della zona. Galli sta indagando su diverse inchieste che coinvolgono la criminalità organizzata della provincia dauna. Il primo a intervenire con un post sui social è stato il sindaco di Manfredonia, Domenico La Marca: “E’ un gesto grave, di minaccia, di fronte al quale la nostra comunità non può far finta di niente. La nostra amministrazione non ha esitato a costituirsi parte civile in un processo, ‘Giù le mani’, che ci invita ad avere un’amministrazione blindata, con muri alti ed impermeabili di fronte alla corruzione, all’illegalità, alla criminalità organizzata. Piena solidarietà al pm, nostro concittadino”, si legge su Facebook. “Non gireremo lo sguardo, non ci laveremo le mani”, aggiunge. Libera va giù duro con la sua nota: “Un atto che ha tutte le caratteristiche della mafiosità, compiuto da coloro che utilizzano il linguaggio della violenza per applicare i loro meccanismi di intimidazione e sopraffazione nella nostra comunità. Nel mentre confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine, chiediamo a chiunque abbia visto o sentito qualcosa di collaborare”.
Interviene anche l’Associazione nazionale magistrati: “”Qualsiasi intimidazione ai danni della magistratura rappresenta una minaccia alla democrazia”, scrive in una nota la giunta esecutiva centrale dell’Anm, esprimendo “solidarietà e
vicinanza” al sostituto procuratore. Si è trattato di un “vile avvertimento in stile mafioso – prosegue l’Anm – inutilmente finalizzato ad intimorire un magistrato intransigente e coraggioso, da anni impegnato, insieme ai colleghi della Procura e del Tribunale, nell’affermare la legalità in un territorio ferito da un fenomeno criminale che lo Stato è impegnato a contrastare con la massima determinazione”.
Il deputato Giandiego Gatta, il circolo ed i consiglieri comunali di Forza Italia Manfredonia esprimono “sentimenti di partecipazione solidale nei confronti del sostituto procuratore: “Siamo da sempre schierati dalla parte dei servitori dello Stato – si legge – impegnati nella lotta contro ogni forma di criminalità. La nostra comunità non può tollerare gesti di tale natura, diretti ad inficiare la prevenzione e repressione delle manifestazioni delittuose ed a minare, dalle fondamenta, la civile convivenza”.
Il Partito democratico e il movimento Con di Manfredonia esprimono solidarietà al magistrato: “Un gesto gravissimo,
un chiaro tentativo di condizionare l’azione della giustizia e di intimorire chi, con coraggio e senso dello Stato combatte ogni giorno la criminalità organizzata sul nostro territorio”. Per il Pd di Manfredonia, “l’intera comunità non può restare indifferente di fronte al gravissimo atto intimidatorio perpetrato: alla nostra comunità spetta il compito di rispondere con fermezza e dignità, facendo sentire forte la propria voce di condanna e il proprio sostegno al magistrato Galli, alla sua famiglia e alle istituzioni che egli rappresenta con onore”.
Stefania Losito