
Estorcevano denaro con metodo mafioso anche ai giostrai che arrivavano a Canosa di Puglia, nella Bat, per la festa patronale. Spacciavano droga, per un giro d’affari quotidiano da 3mila euro, in modo da creare un solido fondocassa. Ricevevano ordini da un capo direttamente dal carcere di Siracusa, dov’era detenuto. Sono 19 le misure cautelari eseguite questa mattina dai carabinieri nei confronti di un presunto gruppo criminale operante tra Canosa e Bari, ritenuto responsabile – a vario titolo – di traffico di droga, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e commercio illegale di armi, anche da guerra. Otto indagati sono finiti in carcere, 9 agli arresti domiciliari e 2 sottoposti all’obbligo di dimora. L’ordinanza, emessa dal gip del tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, è il risultato di un’indagine avviata nell’aprile 2022 e conclusa nel novembre 2023.
Le indagini sono scattate dopo un arresto in flagranza, durante ilquale furono sequestrate armi clandestine, munizioni da guerra e droga. Armi e munizioni da guerra che si ritiene venissero acquistate da esponenti del clan Strisciuglio di Bari. L’indagine ha permesso di documentare una fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti, concentrata nel centro storico e nella zona 167 di Canosa, con un sistema strutturato e gerarchico che garantiva un controllo costante delle piazze, con approvvigionamenti dal capoluogo pugliese e da Cerignola, nel Foggiano. I componenti del gruppo criminale usavano un linguaggio criptato per eludere i controlli, e progettavano azioni violente contro i rivali per il controllo del mercato.
“L’arma si conferma presidio attivo contro ogni forma di criminalita’ organizzata”, spiega il colonnello Massimiliano
Galasso, comandante provinciale dei Carabinieri della Bat.
Sui contenuti dell’inchiesta e’ intervenuto anche il capitano Pierpaolo Apollo, comandante della Compagnia di Andria:
“L’odierna esecuzione e’ il risultato di un’attivita’ investigativa che ha permesso di svelare i meccanismi di un gruppo criminale organizzato, attivo nel centro storico e nella zona 167 di Canosa, responsabile di estorsioni mafiose e
partecipe di un’associazione dedita allo spaccio. Al vertice vi era un soggetto detenuto a Siracusa che, nonostante la
reclusione, impartiva ordini al gruppo”. Apollo ha anche confermato i legami con ambienti mafiosi baresi: “L’inchiesta ha documentato una stabile collaborazione con il clan Strisciuglio, attraverso cui sono state acquistate armi da guerra, tra cui AK-45, AK-47 e fucili a pompa, per un valore di 13mila euro”. Il contributo della compagnia di Cerignola e’ stato decisivo per tracciare i canali di rifornimento della droga. Il maggiore Federico Sallusto ha spiegato: “Tra aprile e giugno 2022 abbiamo condotto attivita’ di intercettazioni e pedinamenti che hanno permesso di ricostruire l’approvvigionamento di ingenti quantitativi di cocaina e hashish, acquistati da un soggetto cerignolano nel Barese e destinati alle piazze di spaccio di Canosa”. “Anche questa notte – ha concluso Sallusto – la sinergia tra l’arma di Cerignola e la Compagnia di Andria e’ stata fondamentale per il buon esito dell’operazione”.
Durante l’inchiesta sono stati eseguiti 10 arresti in flagranza, sequestrati un chilo di cocaina e hashish, una piantagione di marijuana, 3 pistole, un centinaio di proiettili e cartucce a pallettoni, munizioni da caccia, una canna di fucile di
provenienza illecita e un’auto rubata.
Stefania Losito