
Continua lo scambio di attacchi tra Iran e Israele. I caccia israeliani, secondo quanto riferito dai media di Teheran, hanno attaccato il reattore ad acqua pesante di Arak. Nella notte l’esercito israeliano aveva diffuso un messaggio in lingua persiana, avvertendo la popolazione di spostarsi dall’area perché sarebbe stata colpita. Il reattore si trova 250 chilometri a sud-ovest della capitale iraniana. L’acqua pesante contribuisce al raffreddamento dei reattori nucleari, ma produce il plutonio come sottoprodotto che può essere potenzialmente utilizzato nelle armi nucleari. Questo offrirebbe all’Iran un’altra possibilità, oltre all’uranio arricchito, nel caso in cui dovesse decidere di sviluppare un’arma nucleare. L’esercito israeliano ha confermato di aver attaccato il reattore, aggiungendo che 40 aerei da combattimento hanno colpito decine di obiettivi militari con oltre 100 bombe durante la notte. Tra queste “un sito utilizzato per lo sviluppo di armi nucleari a Natanz, dove si trovano componenti e attrezzature uniche utilizzate per lo sviluppo di armi nucleari”. Il governo israeliano ha segnalato gli attacchi contro i siti di Arak e Natanz all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), accusando Israele di “continuare la sua aggressione e le sue azioni contrarie alle leggi internazionali che proibiscono gli attacchi agli impianti nucleari”.
Teheran, dal canto suo, ha lanciato un missile balistico contro il grande ospedale ‘Soroka’ di Beer Sheva, nella regione del Negev, a sud di Israele. L’attacco ha provocato gravi danni, con il rischio di crolli della struttura, e si sospetta una fuoriuscita di sostanze pericolose al piano superiore dell’edificio, che è stato evacuato. “I tiranni terroristi iraniani hanno lanciato missili contro l’ospedale ‘Soroka’ e i civili. Pagheranno un prezzo alto”, ha scritto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, su X.
Vincenzo Murgolo